Edizione n° 5172

BALLON D'ESSAI

BASTA // Ha stancato. Sgarbi al Maxxi fra volgarità e parolacce
1 Luglio 2023 - ore  22:04

CALEMBOUR

E' FINITA? // Barbara D’Urso lascia Pomeriggio 5, finisce un’era
1 Luglio 2023 - ore  22:15
/ Edizione n° 5172

Foggia

Manfredonia

Cronaca

Politica

Sport

Eventi

San Severo

Cerignola

IPSOS Chi ha paura dell’intelligenza artificiale sul lavoro? Più della metà degli italiani

Report Ipsos, lato positivo sarà lo sviluppo di nuove professioni

LEGGI ANCHE //  Avati, Intelligenza artificiale non deve far paura ai creativi
AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
8 Novembre 2023
Scienza e Tecnologia // Tecnologia //

Chi ha paura dell’intelligenza artificiale sul lavoro? A quanto pare più della metà degli italiani, intervistati da IPSOS per una ricerca commissionata da Kelly, società internazionale di head hunting, che ha voluto comprendere e analizzare l’impatto che l’AI sta avendo e avrà sulla vita lavorativa degli italiani.

POTREBBE INTERESSARTI // Chi ha paura dell’intelligenza artificiale sul lavoro? Più della metà degli italiani

Apprensione per stipendi e posti di lavoro
Dall’indagine (effettuata su un campione di 1.000 italiani maggiori di 16 anni) emerge, infatti, come il 53% degli italiani intervistati sia preoccupato che l’Intelligenza Artificiale possa influire sugli stipendi in quanto, per molti potrebbe ridurre le ore lavorate con una conseguente diminuzione dello stipendio; c’è però anche una quota di cittadini che prevede, a parità di retribuzione, un aumento delle ore di lavoro – a causa della necessità di supervisionare le attività svolte dall’AI.

“Proprio sui questo delicato argomento, ovvero il compenso dei lavoratori – commenta Cristian Sala, country manager di Kellly Italia – risulta evidente dalla ricerca come per quasi 7 italiani su 10 l’AI creerà un ancora maggiore frattura retributiva, andando così ad acuire le disuguaglianze già presenti. In particolare, osserviamo come il livello di scolarità, più o meno elevato, farà da spartiacque nelle retribuzioni, più che l’età, il genere o la collocazione geografica. Il 60% di coloro che sono convinti che l’AI porterà a un aumento delle disparità tra stipendi prefigura che questa differenza si manifesterà proprio tra persone più o meno istruite.”
Secondo il report, il 68% del campione intervistato è molto/abbastanza d’accordo con il fatto che l’AI causerà una riduzione del personale nelle aziende, mentre il 55% molto/abbastanza d’accordo che causerà addirittura la chiusura di attività e che a beneficiare dell’AI siano soprattutto le aziende più grandi e strutturate a discapito di quelle più piccole (71% molto/abbastanza d’accordo).

POTREBBE INTERESSARTI // Chi ha paura dell’intelligenza artificiale sul lavoro? Più della metà degli italiani

I lati positivi
D’altro canto, gli italiani vedono anche risvolti positivi dall’introduzione dell’AI in ambito lavorativo. In particolare, il 63% è molto/abbastanza d’accordo che l’Intelligenza Artificiale porterà allo sviluppo di nuove professioni e professionalità che debbano gestire e supervisionare le attività che verranno poi svolte dall’AI, ma anche che ci sarà più tempo da dedicare alle mansioni complesse mentre le attività più ripetitive potranno essere gestite tramite l’Intelligenza Artificiale (71% molto/abb. d’accordo), così come ci sarà più efficienza e produttività (65% molto/abb.d’accordo) e maggiore sicurezza per le mansioni più rischiose (61% molto/abb. d’accordo). Emerge, inoltre, che il 73% degli italiani intervistati si ritiene molto/abb. d’accordo che le aziende dovranno necessariamente provvedere a una adeguata formazione dei dipendenti.

Socialità e regolamentazione
Un altro aspetto interessante che lo studio ha rivelato riguarda l’impatto dell’AI nella socialità sul posto di lavoro. In particolare, se per 4 italiani su 10 l’Intelligenza Artificiale porterà a un maggiore isolamento dai colleghi poiché non ci sarà più bisogno del confronto umano, un’analoga quota ritiene che, invece, l’AI potrà essere d’aiuto nel connettere persone che parlano lingue diverse, così come chi lavora in diverse sedi/uffici. Concorde, invece, con quasi l’80% del campione, sull’auspicio che l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale venga regolamentato dal Governo di ciascun Paese all’interno di un quadro legislativo internazionale che imponga il rispetto tassativo delle normative.

Lascia un commento

Che genere di mondo stiamo preparando per i nostri pronipoti? What sort of world can we prepare for our great grandchildren? (da "Human Rights, Rationality, and Sentimentality", in Truth and Progress: Philosophical Papers, Volume 3, 1998).

Richard Rorty

StatoQuotidiano sei tu!

StatoQuotidiano, fondato nell'ottobre 2009, si basa sul principio cardine della libertà d'informazione, sancita dall'art. 21 della Costituzione.

Il giornale si impegna ad ascoltare la comunità e a fornire informazione gratuita, senza sostegno di classi politiche o sociali.

Ai lettori che ci seguono e si sentono parte di questo progetto, chiediamo un contributo simbolico, per garantire quella qualità che ci ha sempre contraddistinto!

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce o disservizi.

Compila il modulo con i tuoi dati per promuovere la tua attività locale, pubblicizzare un evento o per proposte di collaborazione.