Foggia, 18 giugno 2018. ”Le vicende gestionali che hanno riguardato la Società ATAF spa ed AMGAS SPA, apprese dagli organi di stampa negli ultimi tempi, assumono una gravità senza precedenti, che merita di essere posta immediatamente all’attenzione della Corte dei Conti. Al di là degli eventuali profili afferenti alle diverse giurisdizioni quello che preme evidenziare è la responsabilità politica ed amministrativa del Comune di Foggia”. Lo dice in una nota Giuseppe Mainiero, Capogruppo di Fratelli d’Italia Al Comune di Foggia
”Gli ammanchi nella “gestione della sosta tariffaria” in ordine ad oltre 700 mila euro da parte di ATAF SPA, e le stesse procedure di pignoramento per oltre 5 milioni di euro, riguardante la società AMGAS SPA, denotano un’assoluta deficienza del Controllo Analogo che l’Ente dovrebbe esercitare sulle società “in house” a cui, attraverso affidamenti diretti, è demandata la gestione di delicati servizi pubblici, come anche l’igiene urbana, il trasporto pubblico locale e le attività strumentali come i servizi informatici”.
”Al di là dei presupposti giuridici (clausole statutarie, limiti di fatturato ecc. ecc.), il controllo analogo è soprattuttto un concetto aziendale che presuppone un costante monitoraggio della “partecipata” da parte dell’Ente affidante. Un monitoraggio che necessita la determinazione preventiva dei flussi informativi, di cui il Comune di Foggia è assolutamente privo”.
”Una responsabilità che è tutta in capo all’organo politico, e nella fattispecie al Sindaco Landella, che detiene la delega alle società partecipate. L’esercizio del controllo analogo necessita infatti di un efficiente assetto organizzativo dell’Ente e dell’Ufficio partecipata che risulta essere oggi assolutamente inadeguato. Inadeguati sono gli spazi ad esso dedicati, gli strumenti e le risorse, e non solo in termini quantitativi. Una scelta tutta politica perché relegare l’Ufficio Partecipate in una misera stanza, sottace un preciso disegno politico.
L’abbondanza di spazi permetteva infatti di collocare agevolmente l’ufficio Partecipate nella sede amministrativa di via Gramsci inserendolo nel perimetro organizzativo dei “Servizi Finanziari”, estremamente più adeguato in termini di competenze specifiche. Un aspetto che denota la chiara volontà politica di non dotarsi di un adeguato assetto organizzativo e di controllo delle società Partecipate, relegate nell’alveo di quei C.d.A. nominati dallo stesso sindaco, dove persino i Collegi Sindacali, non afferenti alla sua nomina, nel 2014 sono stati, sempre da Landella, illegittimamente revocati.
Tralascio le “rocambolesche vicende” che hanno riguardato i Direttori generali di ATAF SPA ed AMGAS SPA, di cui le società sono rimaste prive da oltre due anni, consentendo di fatto che tutti i “poteri di gestione” di fatto ricadessero sui Presidenti fiduciari del Sindaco. in questo modo i poteri gestori sono stati di fatto subordinati alla volontà politica, aspetto che ho evidenziato formalmente al responsabile Anti corruzione dell’Ente, dott. Maurizio guadagno, al Collegio dei Revisori dell’Ente, ed ai collegi sindacali delle società ATAF spa ed AMGAS SPA.
Le vicende gestionali emerse nelle ultime settimane per AMGAS SPA ed ATAF SPA dimostrano come il Comune di Foggia non eserciti alcuna forma sostanziale di controllo.
Aspetto gravissimo, essendo l’affidamento diretto “in house” una eccezione al ricorso al mercato e sia il Codice dei Contratti, sia il TUSP, richiedono un sostanziale da parte dell’Ente affidante tale da assimilare la gestione, ad una longa manus dell’Amministrazione stessa.
Una circostanza questa che consente all’Authority, su propria iniziativa, ovvero anche su ricorso-iniziativa di competitors, di avviare un procedimento volto a dichiarare la illegittimità dell’affidamento. Infatti l’Authority nel caso di assenza degli elementi del controllo analogo, e dei requisiti di cui agli art. 5 e 192 del Codice dei contratti, ovvero degli art. 4 e 16 del TUSP, può avviare un procedimento volto a dichiarare l’illegittimità degli affidamenti, sia per quelli di cui si richiede l’iscrizione al nuovo Elenco, si per quelli già in essere.
Una illegittimità che la sciatteria amministrativa del Comune di Foggia rende molto probabile, con il rischio di fare l’ennesimo danno pesantissimo alla città e al suo patrimonio aziendale.
Sul punto la Legge parla chiaro”.
Dal 15 gennaio 2018 è obbligatoria l’iscrizione all’ALBO dellANAC per tutti quegli affidamenti diretti IN-HUOSE, lo dispone le linee guida N. 7 dell’Anac in attuazione della precetto normativo contenuto nel d.lgs. n. 50/2016, che evidentemente a Foggia non è mai pervenuto”, termina Giouseppe mainiero Capogruppo di Fratelli d’Italia Al Comune di Foggia
SCOOP ATAF – Amgas, Mainiero "Gravità senza precedenti"
