Manfredonia, 17 giugno 2018. La delibera n. 25, del 13 maggio 1867 (che fa seguito ad altra del precedente 16 marzo), pone in risalto la situazione veramente disastrosa della Amministrazione comunale sipontina a causa della presenza dei militari, facenti parte dello Squadrone dei Lancieri “Vittorio Emanuele”, presente a Manfredonia sin dal 29 novembre 1866.
Dalla storiografia militare si ha che i “Lancieri di Vittorio Emanuele II traggono origine dalReggimento Vittorio Emanuele Cavalleria, nato con ordinanza ministeriale, del 12 giugno 1859, con la quale il conte Massimo Taparelli D’Azeglio veniva incaricato di costituire in Torino una brigata composta da fanteria, cavalleria ed artiglieria, con elementi esclusivamente volontari”.
Non vien detto il numero di militari presenti a Manfredonia, invero sappiamo che vi sono 20 uffiziali (ospitati presso le famiglie più notevoli della città) e 117 cavalli (ospitati presso le stalle, “scuderie”, cittadine).
Non vi sono fondi sufficienti per far fronte alla relativa spesa, considerato che sino alla data del nuovo provvedimento deliberativo esso era già di lire 3000 e potevano comportare in totale l’aggiunta di lire 4000, tanto che, con non malcelato sarcasmo, il redattore del verbale osserva che quest’onore dura tuttavia. La previsione, purtroppo, è che per il futuro la spesa complessiva potrebbe ammontare a circa 4500 lire (a fronte delle lire 500 stanziate in bilancio), per cui il Consiglio comunale di Manfredonia, “con sommo rincrescimento”, è costretto a depauperare il fondo per il basolato, opera essenziale per la salute e la viabilità pubblica.
Da quanto è dato sapere, notevole incidenza sulla spesa è data dagli oneri per foraggiare i cavalli e pulire, manutendere e riparare le “scuderie” .
Con il nuovo regno unitario, le precarie situazioni finanziarie accentuano ancor più la loro criticità, e non c’è modo di uscirne, considerato che il Governo centrale, tramite l’Intendenza Militare di Bari, riconosce e corrisponde solo in piccola parte queste spese.
Ed ecco come il Meridione d’Italia, che pur aveva sperimentato la lotta fratricida (la spedizione dei Mille va pur riconsiderata sotto quest’altro aspetto, specie con la lotta al “brigantaggio”, altrimenti che senso avrebbe la presenza dello Squadrone dei Lancieri?), comincia ad essere lasciato a se stesso, ovvero, alla malora.
In definitiva, le spese per ospitare i militari ed i destrieri devono ricadere a totale carico dei comuni o quasi… Né può farsi calcolo positivo sugli indennizzi del Governo per tali spese, stanteche essi non competeranno se non appena una tenue parte di quelli che il Comune spende.
E la Università sipontina deve pur rassegnarsi che questi nuovi stanziamenti bastino:… e si augura che vogliano essere sufficienti allo scopo.
Nelle more, però, non si “perde” la fiducia e si “confida” nelle… pratiche iniziate dal Sindaco (Michele Cataleta) presso il Comando Divisionale di Bari per sottrarre l’erario comunale da una completa ruina per queste spese militari, impegna la sua solerzia, il suo zelo, ed il suo provato trasporto di vedere equilibrata la finanza comunale perché voglia continuare nelle sue ammirabili trattative al riguardo onde così possa l’Amministrazione Militare subentrare negli oneri del Municipio per queste spese assolutamente intolleranti, fermo rimanendo che la volontà del Consiglio di voler coadiuvare la truppa con quei mezzi di cui potrà disporre.
A cura di Pasquale Ognissanti (Archivio Storico Sipontino)
Buongiorno e buona Domenica, nel possibile.
Una città, Manfredonia, dovrebbe avere dei centi di studio; universitari o anche scuole superiori che permettano degli studi più approfonditi… Ma dei centri che permettano “lo studio” con tantissime modalità che incontrino le reali necessità delle gente che vorrebbe studiare e ne ha le possibilità intellettuali…non devono cercare di comandare, d’imporsi nella vita della gente, ricercare solo un’interesse economico…devono avere una volontà di ricerca di verità-realtà esistenziali, creando delle comunità-gruppi il cui interesse primario (oltre alle realtà esistenziali primarie quali la fede, la legalità, i valori, l’educazione…) sia appunto tale ricerca di realtà-verità, senza confidenze e con grande professionalità anche esistenziale (in modo che si creino delle autentiche amicizie ben strutturate, e chissà per qualche matrimonio a dovere…). Occorre “cambiare rotta”, puntare sulla verità-realtà possibile di ogni cosa, da se stessi, alla famiglia, alla società, alla razionalità, alla spiritualità…il senso esistenziale è nella verità possibile da conoscere e da vivere…
Ricordo la fede, i diritti, il buon senso, il quieto vivere, la preghiera, il partire dalle reali problematiche dell’esistenza-della persona-della famiglia-della società…
una casa e stipendio-pensione possibile per tutti, potrebbero dare una maggiore calma…
Grazie per l’attenzione e la considerazione.