Manfredonia, 11 giugno 2018. ”Correva l’anno 2010 quando, con una “toccante” lettera scaricabarile, l’attuale sindaco Angelo Riccardi annunciava l’aumento della TARSU e assumeva un solenne impegno: “Non avrei mai voluto scrivervi questa lettera. Conosco bene la sofferenza di tante famiglie… Ho pensato a lungo, insieme alla Giunta, prima di procedere all’aumento e ho esplorato varie possibilità. Poi mi sono convinto che non c’erano vie d’uscita e che l’aumento era necessario…”. “…Quello attuale assorbe l’aumento del 2007 e, nel futuro, non ci saranno altri aumenti…”. “…Quello che vi chiedo è un sacrificio necessario per non subire domani altre conseguenze…”.
Le elezioni politiche e provinciali del 2008 consigliavano, l’allora sindaco Paolo Campo, di non “indisporre” il contribuente in prossimità della chiamata al voto. In futuro, qualche amico/compagno, saprà togliere le castagne dal fuoco. L’elettore ha la memoria corta e premia, per non aver subito tale “indisposizione”, Paolo Campo elegendolo a Consigliere Regionale dopo una pausa provinciale.
Sembra che la Tarsu perseguiti il nostro sindaco, già Condigliere Regionale con Paolo Campo sindaco.
A distanza di otto anni, dalla promessa non più aumenti TARSU e l’avvio della raccolta porta a porta, il sindaco è costretto a cimentarsi in un’altra lettera; questa volta priva di promesse ma con autoassoluzione. Le responsabilità sono da attribuire a fattori “endogeni” perché: “…i costi di trasporto e smaltimento dei rifiuti, passati da 80 a 180 euro a tonnellata… se… non avessimo adottato il sistema di raccolta porta a porta… quello che si sarebbe prodotto nelle tasche dei cittadini sarebbe stato un vero salasso…”.
Ancora una volta siamo costretti a ingoiare il rospo, pagare, tacere e dimenticare. Con il metodo consolidato del mantenimento dello stato di bisogno, dei favori e delle promesse, si riesce ad aggiocare il popolo docilmente. Al popolo non interessa conoscere le tonnellate di rifiuti conferiti in discarica, le tonnellate di vetro, carta, plastica e metalli recuparati, quali i ricavi e quanto si è risparmiato sulla ecotassa.
Il valore della trasparenza è e rimane una chimera; favorita anche dalla sciente scelta di controllori inclini a mimare le tre scimmiette.
Al danno la beffa. Nonostante il salasso, i cittadini di Manfredonia sono costretti a vivere in un ambiente malsano e invaso da rifiuti.
Addossare la colpa, esclusivamente alla minoranza di incivili che abbandona rifiuti dappertuotto, è riduttivo. Sarebbe opportuno rivedere le competenze del personale addetto alla nettezza urbana, visto che, la rimozione dei rifiuti abbandonati, non sembra competere ai netturbini e ai facenti funzione; beneficiari di sussidi vari. Se così fosse necessiterebbe altro pesonale con specifiche competenze e funzioni, nuove assunzioni, nuovi costi, nuovi salassi e nuove… Lcosì come e stata l’idea dell’acquisto e l’uso del Vorax, strumento per la rimozione degli escrementi dei cani.
Pagamenti di tasse e tributi sono imposti per legge. Un costo commisurato al servizio offerto non è previsto per legge così come non è previsto che paghi chi disamministra. A pagare sarà sempre e solo il contribuente onesto.
A cura di Pino Delle Noci,
Manfredonia 11 giugno 2018