Orta Nova. Tensione stamani, domenica 10 giugno, in Via D’Angio’, la strada destinata al mercato settimanale secondo le disposizioni degli ultimi mesi dell’Amministrazione Tarantino.
A pochi giorni dall’inizio delle celebrazioni in onore del Patrono Sant’Antonio da Padova, i giostrai avevano occupato l’area in questione non essendo stati probabilmente informati delle ultime ordinanze sindacali che destinavano l’area stessa al mercato settimanale del giovedì.
Mercato che era stato anticipato alla domenica eccezionalmente per oggi in considerazione del fatto che giovedì 14 saranno in corso i festeggiamenti in onore del Patrono.
Stamattina si erano presentati puntuali nella stessa area quindi i commercianti ambulanti per la loro giornata di lavoro al mercato anticipato con l’ordinanza numero 17 del 9 Giugno 2018.
Arrivata, dopo attimi di confusione generale, la revoca dell’ordinanza.
Ed è stata quindi diffusa la notizia che il mercato del giovedì si terrà il 14 Giugno in corso Vittorio Lenoci, in via del tutto eccezionale.
Divampato subito il malcontento.
“Questa mattina ad Orta Nova è andato in scena l’ennesimo teatrino degli orrori amministrativi” le parole dell’attivista politico Francesco Volpicelli “L’allegra compagnia di improvvisatori, guidata dal sindaco Tarantino, ha ancora una volta generato caos sull’organizzazione del mercato settimanale. L’allestimento del giovedì, con un’ordinanza sindacale, era stato anticipato a questa domenica per lasciare spazio nei giorni prossimi alle giostre di Sant’Antonio. Peccato che le giostre già avevano preso posizione su Via D’Angiò e quindi non sia stato comunque possibile fare il mercato”.
Tante persone sarebbero arrivate in via d’Angiò per il mercato, ma sono dovute tornare indietro, secondo quanto racconta Volpicelli, che poi attacca “Questo dimostra ancora una volta il grado di preparazione dei nostri amministratori che non hanno minimamente il polso della situazione di quanto accade in città. Allo stesso tempo, i cari consiglieri di minoranza, invece di vigilare su queste cose ed indignarsi hanno preferito il mare o le conferenze in giro per l’Italia”.
A cura di Daniela Iannuzzi