Foggia. ”Mi piacerebbe conoscere dal Dirigente Generale di Aeroporti di Puglia dott. Marco Franchini (che bontà sua pare percepisca addirittura circa 900 euro al giorno) quali sono questi “ELEMENTI di SICUREZZA” che ritiene OSTANTIVI per la ricollocazione del Monumento “Ali sospese” nel suo posto di origine.
Si, perché conosco tanti architetti, ingegneri ed esperti di volo i quali sostengono che tecnicamente “nulla osta” riportare l’opera dov’era prima.
E’ bene ricordare che fu proprio il “numero uno” di AdP a decidere di strappare con la ruspa il Monumento “Ali sospese” per buttarlo alle ortiche (Opera d’arte del nostro apprezzatissimo accademico scultore foggiano Gianfranco Rizzi ordinata e donata dalla Camera di Commercio il 1969 al Comune di Foggia per collocarla nel piazzale del Gino Lisa).
Questo perché pare (a dire dei lavoratori addetti) il menzionato dirigente AdP lo ritenesse un Monumento brutto che portava iella (non si é capito se portava iella a lui di AdP o a Foggia. Sta di fatto che proprio dopo quella barbarie, dopo quell’atto vandalico, Foggia non volò più!!!).
Ora, disturbato leggo che il sindaco Franco Landella anziché PRETENDERE le scuse, i danni e il recupero da parte del Governatore Michele Emiliano quale rappresentante della Regione Puglia a sua volta unica proprietaria di AdP, si lascia trattare come un mendicante.
Cosa fa il sindaco di Foggia?
Come se fosse un inquilino abusivo (dimenticando che anche la sua/nostra Foggia é Puglia…), si riprende il Monumento così come è stato fatto a pezzi, e a spese dei foggiani già fin troppo indebitati, impegna ben 120.000 euro (più eventuali e rilevanti spese accessorie) per il recupero ed una futura, diversa, impropria postazione per “Ali Sospese” .
Si, perché la colpevole AdP , oltre a non riconoscere il proprio misfatto (e quindi danni e spese), con incredibile arroganza impedisce che il Monumento venga riposizionato nel suo posto d’origine (piazzale Gino Lisa). In questa vergognosa questione c’é anche l’altro aspetto che mi fa ricordare il detto:
“APRILE fa il fiore e Maggio si prende l’onore”.
Chi scrive è stato colui che ha fotografato “IL VOLO” (ovvero “Ali sospese”) quando alcuni giorni prima AdP, senza alcun barlume di rispetto per la Daunia, lo buttò alle ortiche tra gli altri rifiuti.
Nei primi mesi del 2013 il malfatto fu denunciato anche ai Media e tutti presero coscienza dell’oscuro atto vandalico firmato AdP ma nessuno (sindaco, politici, associazioni) fece prontamente qualcosa e pochi si limitarono a qualche sterile riga di dissenso su Facebook giusto per tener buona la propria coscienza.
Fu così deludente la risposta da parte di chi avrebbe dovuto attivarsi (in primis – sindaco e suoi assessori) per difendere la dignità lesa e pretendere scuse, danni, recupero e riposizionamento dell’opera che decisi di coinvolgere i miei amici attivisti del “Meetup Cinque Stelle Foggia-Daunia” e con loro il 15 marzo 2013 presentare (sulla base del dispositivo dell’Art 635 del codice penale), una denuncia alla Procura della Repubblica di Foggia.
Come spesso accade per ottenere artatamente voti e consensi, nella conferenza stampa tenutasi il mese scorso, pavoneggiandosi, il sindaco Franco Landella, il consigliere Augusto Marasco e i cari amici del FAI (amici distratti che continuano a sottovalutare la gravosa questione IRIIP/Campi diomedei) tutti uniti a fare i “MAGGI” prendendosi paternità, maternità ed onori pur sapendo che “APRILE” (5-Stelle che ha fatto il fiore…), dissente fortemente sia sulla “spesa di recupero” addebitata ai foggiani e sia sull’assurda ed impropria collocazione del Monumento in altro luogo.
Mediare in politica può anche essere giusto e utile per il Bene Comune ma quando si commette un crimine è sbagliato altrimenti sarebbe giusto mediare anche con la Mafia”.
Foggia, 06 giugno 2018
Franco Cuttano