Foggia, 04 giugno 2018. Le amministrative del 10 giugno in 10 comuni della Capitanata rappresentano un test intermedio nell’attesa dell’urne nei grandi centri (Foggia, San Severo, Lucera) del 2019, oltre che delle europee. Si era già scritto che saranno una verifica sulla tenuta del M5s dopo l’onda delle politiche. Fatto il governo, il punto è vedere in quali centri la coalizione di centrodestra rimane unita. Se il M5s ripropone la corsa solitaria, il centrodestra a S. Nicandro si presenta unito, con Fdi, Fi, Lega e Udc.
Il Pd, quando può, stringe alleanze con i civici, cioè con la lista di ‘Capitanata Civica’ che alla politiche ha schierato molti suoi rappresentanti nel Pd. Questo avviene a Bovino, per esempio, dove il partito ha da poco aperto un circolo e su questa linea sta rinnovando i nuclei territoriali. In molti altri comuni corre da solo.
Peschici: la proposta del Pd e i 4 sindaci contro Tavaglione
“A Peschici abbiamo scelto un ragazzo – dice Tommaso Pasqua, vicepresidente provinciale del Pd – Francesco Piracci, una candidatura di cambiamento in un paese in cui, da anni, si ripresentano sempre le stesse famiglie. Hanno organizzato una rivista ‘Cambiare Peschici’ e creato un gruppo di trentenni che ha deciso di impegnarsi”. Piracci è segretario cittadino del partito. Cinquemila abitanti, il centro garganico ha pronti 5 sindaci, compreso l’uscente Franco Tavaglione, per la tornata amministrativa. Pasqua pone alcuni “standard” sugli esiti del voto: “Andare al ballottaggio a S. Nicandro, riconfermare l’unico sindaco uscente del Pd in corsa fra quelli uscenti, cioè Giallella a Pietra, questo sarebbe positivo”.
Anche per il centrodestra, ovviamente, il paese del doppio turno, S. Nicandro, è un banco di prova, tanto più che la coalizione viaggia in blocco unico. Dunque punta sul suo candidato, Costanzo Ciavarella, sul ballottaggio e sulle alleanze che ne deriveranno. Non tutto il centrodestra si è ricompattato. Nicandro Marinacci, democristiano, centrista della prima ora, presenta il suo candidato Fabrizio Tancredi.
A Vico del Gargano scendono in campo i vertici di Fi
Dalla sua pagina facebook il coordinatore provinciale di Fi Raffaele Di Mauro ha fatto gli auguri per un buon esito delle elezioni, e per l’impegno, a Tiziana Casavecchia, vicecoordinatrice provinciale di Fi e a Nicola Caputo, segretario cittadino del partito. Cioè a Vico del Gargano sono scesi in campo i vertici del partito.
Anche a Carapelle la lista ‘Il Salto contiene molti nomi che si richiamano al centrodestra, ma dove ci sono civiche e non simboli, nessuno si espone più di tanto. Tommaso Pasqua, a proposito di strategie elettorali, spiega: “Abbiamo lasciato piena autonomia ai circoli, siamo intervenuti solo per evitare situazioni borderline”.
La Lega a Vico del Gargano ha scelto di correre da sola. Candidato Daniele Cusmai, coordinatore regionale dei giovani leghisti, che cerca di sfidare la percentuale del 12% conseguita dal suo partito il 4 marzo nel paese garganico. Il M5s tasterà il voto amministrativo rispetto a quello, che è generalmente più mobile, delle politiche. Gisella Naturale, candidato sindaco alle scorse amministrative a Torremaggiore, è stata sconfitta, ma è entrata in Parlamento col voto del 4 marzo.
Pietra Montecorvino: Lamarucciola discute di aree interne
A proposito di civiche, a Pietra Montecorvino l’ex sindaco Rino Lamarucciola torna in campo contro l’uscente Giallella del Pd e altri due competitors. Ex An, un passaggio nel partito di Fini, primo cittadino 5 anni fa, sceglie un nome impegnativo per la sua lista ‘Unità e identità”. Lamarucciola dice di essere stato “coinvolto dai giovani del paese verso la candidatura, giovani che altrimenti non si sarebbero impegnati”. Candidati con lui, anche alcuni esponenti di ‘Potere al Popolo’. Segni particolari del suo programma, la critica ai fondi profusi per le aree interne (105 milioni del Pit n.10, in arrivo altri 45 milioni) “perché queste si trasformino in ‘zone franche’ per attrarre investimenti”, che significa zone dove non si pagano le tasse. Lista civica, ci mancherebbe, anche se qualche dirigente di centrodestra già pensava, senza dirlo, di poterla annoverare fra le proprie.
(continua)
A cura di Paola Lucino,
Foggia 04 giugno 2018