I granchi blu, denominati anche granchi reali, vivevano numerosi lungo le coste del nord atlantico degli Stati Uniti dove venivano pescati in gran quantità per la prelibatezza delle loro carni. Negli ultimi anni, però, una ricerca del National Institute of Standards and Technology e del College di Charleston ha messo in serio pericolo la loro sopravvivenza lungo le coste americane a causa dell’inquinamento delle acque. Questi crostacei, però, da alcuni anni hanno invaso il Mediterraneo mettendo a rischio la biodiversità locale. In Tunisia hanno già causato ingenti danni alla pesca in particolare a quella dei gamberoni. Lo stesso è avvenuto a Corfù e in altre località di mare del Mediterraneo. Il crostaceo blu ha fatto fa la sua comparsa in Europa agli inizi del ‘900 nella zona di mare fra la Francia e il Mar Baltico.
Verso la fine degli anni ’40 in Italia alcuni esemplari di granchi blu sono stati pescati lungo le coste dell’alto Adriatico nella zona di Marina di Grado e poi nella Laguna Veneta. Altri esemplari sono stati catturati nel 2004 e 2007 nella Sacca di Goro.
Gli esperti sostengono che il loro spostamento nelle acque del Mediterraneo e dell’Adriatico è avvenuto tramite le acque di zavorra scaricate dalle petroliere e dalle navi mercantili nel porto di arrivo, acque utilizzate per stabilizzare lo scafo.
Da alcuni anni questi crostacei della specie esotica particolarmente invasivi e aggressivi, dalle carni prelibate, per effetto anche dei cambiamenti climatici e il continuo aumento delle temperature dei nostri mari, hanno favorito la loro migrazione. Gli esemplari maschi sono più grandi delle femmine. Quest’ultime hanno le chele più piccole che sono di un arancione brillante.
I granchi blu dai colori sgargianti e dall’aspetto alieno, con due grosse chele dal margine seghettato hanno fatto dal 2009 la loro comparsa anche nelle acque del nostro Golfo.
Successivamente altri esemplari sono stati catturati dai pescatori di Manfredonia con reti da posta, un tipo di pesca praticata in loco sotto costa. Mi riferivano alcuni amici pescatori che questi granchi, insediati nel nostro mare e denominati in loco “i rangeche mmerechene”, sono predatori voraci onnivori. Spesso con le loro robuste chele rovinano anche le reti da posta, per mangiare i pesci intrappolati nelle maglie, facendo inviperire i pescatori, per i danni che arrecano. Ho fotografato da alcuni anni grossi esemplari di questi crostacei blu catturati dai nostri pescatori. Quest’estate ho realizzato un video clip e alcune foto di alcuni granchi blu che cacciavano solitari in acqua bassa in zona di mare Panorama del Golfo, ricca di cozze bianche di sabbia “còzzele bbjanghe de rone”, cannolicchi “canallicchje ferrete”, granchi bianchi di sabbia “rangeche bbjanghe de rone”, murici “caperrùne”, lumachine di mare “curlìcchje” e cefalotti; le ultime foto scattate a questi crostacei sono di novembre 2017 di alcuni esemplari che ho trovato spiaggiati lungo gli arenili di Siponto dopo una mareggiata.
Data la loro aggressività e proliferazione questi crostacei “potrebbero” nel tempo mettere in pericolo la biodiversità del nostro mare, già impoverita dalla pesca a strascico. I granchi blu sono voraci cacciatori che si nutrono prevalentemente di anellidi (animali vermiformi), di bivaldi (cozze, vongole, ostriche ecc.), di avannotti (piccoli pesci appena finita la fase larvale), di crostacei ma anche di piante della flora marina e di carogne.
FOTO ARCHIVIO DI FRANCO RINALDI
A cura di Franco Rinaldi, cultore di storia e tradizioni popolari di Manfredonia
Prima pubblicazione 2017
Salve,Stato
buon inizio settimana.
Quindi non ci vuole una Laura per capire
Che il mare si sta riscaldando.
Grazie dottori in scienze dei cambiamenti climatici.
Nel frattempo per ricomporre il danno di pesci emigrati in acque più fredde
Andate al polo nord.
O se volete fare una cosa buona date il fermo biologico dal 1° luglio al 1° ottobre.
Forse rivedremo i famosi polpi e le seppie di Manfredonia.
Stato scusi potrebbe far arrivare il messaggio al ministero dell’agricoltura e pesca?
Grazie mille.