Foggia. ”Il MeetUp 5 Stelle di Troia non ci sta e ribatte colpo su colpo alle dichiarazioni e ai comportamenti politico-amministrativi del Sindaco PD di Troia avv. Leonardo Cavalieri in merito alle scelte dei componenti della commissione di inchiesta sulla gestione dell’eolico a Troia, ma accenna a probabili danni erariali e, a voci sulla bocca di tutti, di eventuali mancate entrate dall’eolico con un ritardo di 15 anni.
L’attivista Grazia Manna, come un fiume in piena, ricorda che l’avv. Cavalieri pur essendo stato dirigente e segretario del PD quando a Palazzo di Città vi era il centrodestra, mai aveva osato chiedere la costituzione di una commissione di inchiesta e lanciare accuse di “mala gestio” della cosa pubblica sulle convenzioni a ribasso delle pale eoliche.
Sembra di stare su “SCHERZI A PARTE” continua, nella seduta consiliare del 26 maggio scorso sono stati eletti 5 componenti (Aquilino, Di Gioia, Moffa, Frecina e Beccia Giuseppe, quest’ultimo assente per motivi di lavoro) della commissione speciale di inchiesta per una verifica dei presupposti delle transazioni tra ex Giunta di Troia e la lobby dell’eolico (2003/2008), non sottoposte alla ratifica del Consiglio Comunale sia in ordine al mancato pagamento dell’ICI/IMU che delle royalties del 2,5% sui ricavi dell’energia prodotta con rinuncia agli introiti dei certificati verdi, quota più bassa ottenuta a livello nazionale ed europeo da un comune per l’installazione di mega pale eoliche.
La delibera, ad avviso della pentastellata, è illegittima e dovrà ritornare in Consiglio Comunale, perché in palese contrasto con l’articolo 15 c. 6 dello Statuto comunale e l’articolo 78 c. 2 del T.U.E.L. 267/2000 che impongono “agli Amministratori degli Enti locali di astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini fino al quarto grado e l’obbligo di allontanarsi dalla sala consiliare”.
Va da sé che l’ex Sindaco, Edoardo Beccia, e l’ex Assessore, Matteo Cuttano, di centrodestra dovevano astenersi dalla votazione, stessa cosa per l’attuale Sindaco Cavalieri che si sarebbe dovuto allontanare dall’aula in quanto la commissione dovrebbe indagare anche sulle scelte operate da suo zio, Domenico La Salandra, all’epoca dei fatti Assessore delle Giunte di centrodestra che si occupò in primissima persona dello schema di convenzione con gli imprenditori dell’eolico.
Il consigliere Giuseppe Beccia, figlio dell’ex Sindaco Beccia, eletto in una lista contrapposta di sinistra “Facciamo fiorire la primavera”, è designato a sua insaputa, a coordinatore della commissione d’inchiesta, alla luce della sua riconosciuta correttezza amministrativa e del suo rigore morale, non accetterà mai tale incarico, perché viziato di palese illegittimità e dichiaratamente strumentale e provocatorio.
Sono passati inutilmente 15 anni dalle prime installazioni di pale eoliche – chiosa Manna – e non avendo il PD, come Don Abbondio nei Promessi Sposi, trovato il coraggio civico e morale di richiedere una commissione d’inchiesta quando sedeva tra i banchi della minoranza, abbiamo raccolto noi 5 Stelle di Troia le firme nell’estate del 2014 perché si facesse finalmente piena luce su “saldi” di fine stagione, ma ci siamo scontrati per 4 anni contro un muro di gomma.
E’ intollerabile che anche oggi, che eventuali reati penali siano andati in prescrizione, si continui a perseverare nel perdere tempo, ad alzare inutili e pretestuosi polveroni con commissioni utilizzate più per scopi elettorali e non per fare finalmente chiarezza e procedere in caso di dolo evidente al recupero di fondi per eventuali danni erariali alle casse comunali con svendita scandalosa e vergognosa del territorio.
Fatto ancora più grave se si considera che, il comitato cittadino contro l’eolico selvaggio e il mensile Preappennino Oggi, evidenziarono con veemenza e coraggio scempi del paesaggio per un piatto di lenticchie.
Questa assurda e capotica decisione delle Giunte comunali di centrodestra (1999/2014) ha comportato, con l’istallazione di oltre 100 mega pale eoliche e centinaia di ettari di pannelli solari, un allargamento della loro base elettorale e mancati introiti per le casse comunali, dal 2003 ad oggi, per oltre 10 milioni di euro.
Ci sarebbe da chiedersi – conclude Manna – da chiedersi – se fossero stati eletti i signorotti delle lobby dell’eolico, avrebbero conseguito risultati migliori?”
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