Il movimento #CambiaPeschici che sostiene il candidato sindaco Francesco Piracci ha denunciato al Prefetto di Foggia l’illegittimo inserimento di molti punti all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio comunale, convocato dalla maggioranza e Amministrazioni uscenti in prima convocazione per domani, 31 maggio.
“Il comma 5 dell’articolo 38 del Testo Unico per gli Enti Locali – dichiara Piracci – prescrive, letteralmente, che, ‘i consigli durano in carica sino all’elezione dei nuovi, limitandosi, dopo la pubblicazione del decreto di indizione dei comizi elettorali, ad adottare gli atti urgenti e improrogabili‘. Gli accapo iscritti, invece, non hanno né carattere di urgenza né di improrogabilità. L’Amministrazione e la maggioranza uscenti hanno voluto iscriverli all’ordine del giorno provando ad aggiudicarsi in extremis un po’ di favore elettorale in maniera del tutto illegittima”.
Secondo quanto rilevano i candidati della lista #CambiaPeschici, mentre, per colpa dell’Amministrazione uscente, Peschici ha già subito lo schiaffo del commissariamento per non aver pianificato sulle coste, il patrimonio più prezioso della comunità peschiciana, a qualche giorno dalla fine della sua devastante esperienza e in evidente difficoltà, il sindaco uscente fa addirittura iscrivere, sapendo di non poterlo assolutamente fare, l’adozione del piano comunale delle coste al secondo punto all’ordine del giorno. Sono le premesse per una soluzione pasticciata su un tema centrale per il futuro di Peschici e per lo sviluppo economico animato da tanti imprenditori balneari. Soprattutto è un atto inutile che arriva vergognosamente fuori tempo massimo, considerando che la Regione Puglia aveva già commissariato il Comune di Peschici e nominato il commissario ad acta che dovrà redigere il piano delle coste nei prossimi 6 mesi.
“Decisioni di questa importanza – conclude Piracci – devono essere curate coinvolgendo al massimo la comunità peschiciana perché le pianificazioni sono più forti se condivise, discusse e calate nei reali interessi e bisogni delle persone, non affrontate nel modo sbrigativo con cui il sindaco uscente pensa di farsi beffe delle regole e del patrimonio naturale ed economico dei peschiciani”.