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Piccoli e grandi poeti lungo il Sentiero dell’Anima

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
29 Maggio 2018
Manfredonia // Monte S. Angelo //

Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza.”
Che fai tu, luna, in ciel? Dimmi, che fai,
Silenziosa luna
?”
Tra i versi dei poeti incisi sugli alberi, i monumenti ecologici realizzati in pietra e stracci in omaggio alla civiltà contadina, le meridiane solari ed il percorso dantesco della Divina Commedia, si snoda Il Sentiero dell’Anima, un Parco artistico- ambientale in cui la natura e le arti si intrecciano fino a fondersi. Lungo il cammino ci si imbatte in frasi, parole e storie tra pietre, grave e inghiottitoi, rami, foglie e fiori. Protagonista indiscussa è la Natura con il suo paesaggio carsico, le sue piante, l’arcana maestosità della Dolina Pozzatina, le isole Tremiti all’orizzonte, la sua terra rossa. Insomma il Gargano, con i suoi improvvisi tuoni di silenzio, dove l’azzurro del cielo ti mangia gli occhi.
Una vera antologia poetica a cielo aperto, nonché un percorso botanico ed artistico (con vari laboratori), dov’è possibile leggere una terzina dantesca nell’intrico di uno sterpeto di prunastri, rivivere l’emozione del Pascoli, leggere versi di poeti contemporanei che si sono appassionati alla poesia e hanno partecipato alle varie edizioni (quest’anno la XIV) del concorso indetto dal centro culturale.
In questo scenario, sabato 26 maggio p.v., si è svolta la cerimonia di premiazione della XIV edizione del Premio Letterario “Il Sentiero dell’Anima”, edizioni del Rosone “Franco Marasca” e il contributo del FAI Delegazione di Foggia. Nel corso dell’evento, inoltre, è stata inaugurata, alla presenza della famiglia Giuliani, una nuova scultura del Parco in memoria dei due fratelli recentemente scomparsi.
Tornando al concorso, esso si articola in cinque sezioni (poesie edite ed inedite in italiano e dialetto, più la sezione dedicata ai giovani autori delle scuole di ogni ordine e grado) con relative tipologie di premiazioni. Il tema dei componimenti poetici, come ogni anno, è stato libero. Tuttavia, a seguito dei recenti fatti di sangue che hanno interessato il territorio garganico nell’agosto scorso, è stato proposto il tema “Legalità e territorio”. Il professore Antonio Pirro, tra i promotori del concorso, nonché artefice dello splendido percorso artistico – botanico del Parco, nella sua prefazione all’antologia del Premio Letterario così scrive:
“Quanto dolore, lacrime, parole di circostanza hanno segnato la nostra storia? Mi sono chiesto cosa può e deve dare un concorso letterario ad una comunità e a un territorio ferito […] Incontrarsi intorno a parole che spesso fanno male, tagliano, ci fanno sentire, in tanti frangenti, colpevoli. Parole che sanno però anche lenire la sofferenza, farsi ancelle pietose e consolatorie. E’, in fondo, da sempre questo lo scopo della cultura: fare schermo alla barbarie, essere scudo al degrado ed anello di speranza tra le generazioni. La poesia ha poi quel potente antidoto al veleno del male, la poesia è sempre terapeutica […] Condivisione, bisogno comune di avere meno strazio ma anche esigenza reale di identità, di sentirsi presenti […] non si può e non si deve continuare ad abbassare la voce, a fare playback […] Le comunità che vivono questo territorio devono parlare ad alta voce, federarsi, avere il coraggio di formare presidi di legalità […] Quando abbiamo cominciato l’avventura di questo Sentiero dell’Anima, nel progetto di mio padre c’era proprio questa voglia, ingenua ed eroica, di costituire un avamposto, una ridotta recintata e fortificata di parole in mezzo al degrado e all’incuria […]”. Parole forti, incisive, scolpite a fuoco nella mente e nei cuori dei presenti.
La poesia, dunque, come terapia, come salvagente, come liberazione dal malessere della civiltà in cui viviamo, come biblioteca delle emozioni. Questo è ciò che emerge dall’Antologia del Premio Letterario e dalle numerose poesie “bambine” giunte alla Redazione. Soprattutto i testi dei più piccoli “esprimono la spinta etica al rinnovamento e al cambiamento. La poesia salva la vita. La poesia “bambina” salva la vita […] il cambiamento sale dal profondo della nostra terra “bambina”.
Tante dunque le poesie giunte dai bambini, dalle varie scuole garganiche (S. Marco, S. Giovanni Rotondo, Torremaggiore, Rignano Garganico, Manfredonia). Classi di scuole diverse, di città diverse che si sono ritrovate in un soleggiato pomeriggio di fine maggio in un piccolo mondo, quasi onirico, per celebrare un inno alla vita, alla bellezza, alla legalità attraverso “l’arte del dire” che, come tutte le espressioni artistiche, unisce e fa bene, è proprio il caso di dirlo, all’Anima!
Anche Monte S. Angelo era presente alla cerimonia grazie agli alunni dell’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” che hanno partecipato al suddetto concorso distinguendosi con premi e menzioni di merito.
La classe 5 A (Michela Grazia Bitondi, Matteo Ciliberti, Sonia Ciuffreda, Aida di Bari, Domenico Libero di Martino, Francesca Ferosi, Emanuele Ferrantino, Michela Fischetti, Emanuela Impagnatiello, M. Giovanna Maratea, Pasquale Rignanese, Martina Sacco, Giuseppe Vaira) della scuola primaria, plesso Belvedere, coordinata dalle docenti Rosa Di Padova e Giuliana Taronna, ha composto due testi collettivi ai quali è stato attribuito il Premio speciale “Poeti in erba”. Di seguito le poesie con i relativi commenti critici: Corrono i bambini.
La voce di questi versi, di spontanea ispirazione, esprime il canto di anime giovani, imbevuto di suoni di un’età che sogna e disegna il suo futuro. “Corrono i bambini/ sui pascoli brulli […]. Gridano i bambini la libertà/ cantano la vita […]. Crescono i bambini/ sono persone libere […]”.
Legale illegale.
Il testo, frutto di una genuina ispirazione, ricco di stati d’animo e immagini fortemente suggestive, è tipico della sensibilità degli adolescenti, che liberano parole e sentimenti, per cantare la differenza tra il bene e il male. “Legale, illegale/ far bene, far male./ Tu da che parte vuoi stare?/ Io voglio cancellare il male./ Io voglio essere legale”.
La classe 1 B della scuola secondaria di primo grado, coordinata dalla professoressa Anna Accarrino e dal professore Antonio Pirro, ha eseguito cinque testi collettivi, inseriti nella Sezione Giovani Autori.
Insieme ci sarà, poesia alla quale è andato il Primo premio ex aequo . Si tratta di un componimento sentito e dal ritmo incalzante, che affida a versi, intensi e profondi, il bisogno di legalità e libertà dei nostri giovani. “Noi lotteremo,/ le idee resteranno e andranno/ avanti sulle loro gambe/ per far nascere il sogno/ di un uomo diverso/ capitano della sua anima […]”. Autori: Angela Azzale, Carmen Miucci, Maria Antonietta Totaro e Sofia Starace.
Dignità, Menzione. I versi del monologo, dal tono sommesso e accorato, invitano l’umanità a rinnegare il male per costruire una nuova società, una nuova terra. Autori: Francesco Cotugno, Lucia Giordano, Carmen Salcuni e Lucia Silvestri. “Uomo/ accogli il tuo prossimo/qualunque sia il suo colore/accettalo come amico/uguale o “diverso” che sia”.
Il Diritto alla Legalità, Menzione. I versi, che ci portano nell’intimo di anime giovani e ci fanno cogliere i colori delle loro pareti, esprimono la consapevolezza che “ritornerà la felicità/ se ogni diritto mai nessuno negherà”. Autori: Pasquale Ciuffreda, Tommaso Ciociola, Christian Grilli e Nicola Lauriola.
Le opportunità, Menzione. Nel testo le parole, scelte con cura, si traducono in riflessioni profonde sul valore dei diritti e dei doveri, sulla libertà. “Obbedisci! Stai zitta!/ Fai tu i compiti al posto mio!/ Sottomettiti […] Scappa! Dammi il tuo telefono!/ Se non lo fai ti pesto!/ Arrenditi/ Storie di mancata legalità […]”. Autori: Fabiana Marziliano, Francesca Rinaldi, Laura Schiavone e Veronica Totaro.
Noi, Segnalazione. Versi semplici nella struttura e nel linguaggio, ma efficaci per gridare all’umanità “ Sono solo un ragazzo/ ma credo che il mondo possa cambiare […]”. Autori: Pasquale Bisceglia, Gabriele Ferrantino, Emanuele la Torre e Riccardo Melis.
Le Sezioni riservate agli adulti hanno fatto registrare due premiazioni per la nostra Città.
Grazie al giovane avvocato Giuseppe Mazzamurro cui è andato il Primo Premio della Sezione Inedita in Dialetto per il testo “Figghie Mije”. Una madre è tranciata dalla perdita del figlio e non si arrende né all’idea né alla realtà. […] Così il dolore decide di indossare i panni della denuncia “qui tutti sanno e nessuno racconta” . Sono le madri a tenere accese le lampade contro questo male […]. Questo componimento fa parlare una madre colpita […] Quale istantanea, più di questa, può mai dare al poeta la certezza di colpire nel segno, di trasmettere l’emozione in modo così possente, vincente appunto. Sono versi maturi, fluidi, la tecnica è padroneggiata, la rima non appare artefatta ma naturale e spontanea […] richiama alla mente gli stabat mater popolari delle processioni della Passione e la struggente laude di Jacopone.
L’autore è stato, inoltre, citato nell’Antologia anche per la poesia “Eterno Rimorso” con la quale ha concorso per la Sezione Inedita in Italiano.
Grazie alla poetessa-pittrice Dolores Prencipe che ha ricevuto la Menzione speciale nella Sezione Inedita in Italiano per il componimento “Lassù” , dedicato al Gargano, terra di vento, di azzurro che mangia gli occhi, di donne che dopo il pianto divengono campanule, di tuoni improvvisi di silenzio, terra dove si inciampa al sole tra le radici degli ulivi e sotto le risate delle cicale. Poesia in frammenti di caleidoscopio o forse in tessere sparse di un mosaico. La prima parte è continuamente spezzata da un qui su costante e cadenzato che fa tornare alla mente l’assiuolo pascoliano. Il viaggio-sogno, poi, crea le scene e le cuce nella rete strappata di ogni notte.
Concludo citando quanto afferma Marida Marasca delle Edizioni del Rosone “I nostri giovani devono diventare i protagonisti della comunicazione e il nostro ruolo di promotori culturali sta proprio nel cercare di fornire loro i mezzi più idonei per esprimere se stessi e la loro visione della vita in formazione, per impegnare le proprie energie e curiosità in progetti seri”.
Mi permetto di aggiungere che la scuola deve ricercare questi mezzi al fine di perseguire mete comuni in un connubio di sinergie tra tutti gli operatori socio culturali. La partecipazione al Premio Letterario “Il Sentiero dell’Anima” ha offerto a noi tutti, docenti e alunni, l’opportunità di esprimere pensieri, stati d’animo e attivare competenze in un bel lavoro di squadra, sui banchi di scuola ma proiettati verso il mondo.
Anna Accarrino

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Continua ciò che hai cominciato e forse arriverai alla cima, o almeno arriverai in alto ad un punto che tu solo comprenderai non essere la cima.”

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