(ANSA) Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito a Carlo Cottarelli l’incarico di formare il governo. Cottarelli si è riservato di accettare, ha detto il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti.
LE PAROLE DI COTTARELLI DOPO IL COLLOQUIO CON MATTARELLA – “Il presidente mi ha chiesto di presentarmi in Parlamento con un programma che porti il Paese a nuove elezioni”. “Ho accettato l’incarico di formare un governo come mi ha chiesto il presidente della Repubblica. Sono molto onorato come italiano di questo incarico e naturalmente ce la metterò tutta”, ha apiegato Carlo Cottarelli. “In assenza di fiducia il governo si dimetterebbe immediatamente ed il suo compito è quello dell’ordinaria amministrazione per le elezioni dopo il mese di agosto”. “Negli ultimi giorni sono aumentate le tensioni sui mercati finanziari – ha detto Cottarelli dopo avere accettato l’incarico con riserva di formare il governo -, lo spread è aumentato, tuttavia l’economia italiana è in crescita e i conti pubblici rimangono sotto controllo. Un governo da me guidato assicurerebbe una gestione prudente dei nostri conti pubblici”. “Il dialogo con la Ue in difesa dei nostri interessi è essenziale, deve essere un dialogo costruttivo, nel pieno riconoscimento del ruolo essenziale” dell’Italia. Cottarelli ha anche confermato la “continua partecipazione all’area dell’euro”. Il premier incaricato ha assicurato “tempi molto stretti” per la presentazione della “lista dei ministri” al presidente della Repubblica.
Buonasera/buongiorno.
Ma, ora, cosa si fà? Certamente non si dà un grande esempio di legalità e competenza…Si è permesso a giovani età di assumere responsabilità, poi le si contrasta, creando una situazione dove è quasi impossibile rispettare i sistemi dovuti; “è difficile che un ricco entri nel regno dei cieli…è più facile che…”. Ogniuno fà una cosa sua…e si capiscono i debiti…
S’insiste con la moneta europea…ma cari “dotti”, l’unica via per eliminare i debiti (tra le prime scelte da fare), è il ritorno alla moneta nazionale, in quanto, uno Stato, principalmente, contrae il debito solo con una “ente” (in senso etimologico) di pari suo grado; se un ente possiede delle ricchezze sul calcolo delle quali si conia una moneta, rimanendo nel proprio territorio, la situazione debitoria si annullerebbe, cambierebbero solo “i musicanti”; ma con tali rapporti con altri stati, passa “anche la titolarità della ricchezza”; perchè, mi dispiace per coloro che hanno derubato determinate casse, ma il sistema giuridico sociale prevede “Cesare” a gestire la cosa pubblica, e se “Cesare” non ha il suo, qualcuno lo ha derubato. Noi dovremmo essere una Repubblica; e allora, diamo alla Repubblica ciò che è della Repubblica…e certamente non sono coloro che hanno il necessario per vivere che devono dare qualcosa…
Quanto ci sarebbe da chiarire…ricordiamo che ogni università-facoltà, non è altro che un piccolissimo sviluppo di un sistema molto più immenso, non del tutto alla portata di uomo…
Quanto ci sarebbe da chiarire…
Che sia fatta la Sua volontà…ricordo la fede, i diritti, il buon senso, il partire dalle problematiche autentiche della famiglia e della persona…casa e stipendio-pensione essenziale possibile per tutti…
P.S.
Comunque, si parlano due lingue opposte: da un lato chi insiste con banche -debiti e mutui…e dall’altra, chi non ne vuole più sapere nè di banche , nè di debiti, nè di mutui…