Foggia. Leonardo Russo, sindaco di Volturara Appula, località in provincia di Foggia dov’è nato l’ormai ex premier incarico Giuseppe Conte, non ci sta a l’addio forzato del suo concittadino. E oggi, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, ha spiegato cosa ha organizzato nel paese per sostenerlo. “Abbiamo fatto un aperitivo in piazza, con tanto di brindisi per 300 persone, per mantenere vivo l’entusiasmo del paese per quello che stava per succedere a Conte, a cui abbiamo dedicato anche un enorme striscione”. Cosa c’era scritto? “’Con-te ripartiremo, Volturara è orgogliosa del suo presidente”.
Ha ideato lei entrambe le cose? “Si, per ringraziare il Presidente Conte della visibilità dato al mio paese, che è stato protagonista nel mondo per una settimana: mi hanno chiamato persino da Melbourne per intervistarmi”. Purtroppo, le si è ‘inceppato’ il tappo della bottiglia mentre tentata di aprirla. “Si, ma sono cose che capitano…” Le cose non sono andate benissimo per Conte. “No, ma io credevo che la sovranità appartenesse al popolo. Invece mi son dovuto ricredere…” Lei ha mandato anche un telegramma al professor Conte. “Si, terminava così: professore, spero che l’attenderà un compito ancora maggiore”.
Buongiorno.
“Quando arriva il Gargano, non date nulla per scontato”…quante volte nella storia un presidente della repubblica ha ostacolato in modo personale la formazione di un governo? Ricordo che si diceva che la presenza di tale carica fosse solo “una formalità”…inoltre, un governo che non è stato “accettato” perchè ha seguito le indicazioni di tale carica, cioè, prevedendo una carica “neutrale”…Ma certo, avere “un governo” di riserva, chiamato dopo poche ore…Ma, chiedevo a qualcuno, se ci fosse stata un’altra marcia su Roma, per tale regime “totalitario”, in quanto la presidenza della repubblica, non dovrebbe garantire la costituzionalità del governo senza personalismo?
Grazie per l’attenzione e la certa considerazione…
ricordo la fede, i diritti, il buon senso,la preghiera, il partire dalle problematiche autentiche della famiglia e della persona…
una casa adeguate alle esigenze, e uno stipendio-pensione essenziale per tutti, possibilmente.
P.S.
“Quando si fà un qualcosa, non si sà tanto ciò che si fà…tale presidenza, probabilmente, si chiederà “cosa ho fatto”?
Ancora grazie.