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Santa Maria di Siponto. L’Abate di Saint Non e Dominique Vivant Denon (I)

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
24 Maggio 2018
Covid // Manfredonia //

Manfredonia, 24 maggio 2018. Fu il prete cattolico Richard Lassels (1603? -1668) ad utilizzare per primo il termine “Grand Tour” nel Voyage or a Complete Journey through Italy, libro edito postumo a Parigi nel 1670. Dopo la pubblicazione del Voyage tale neologismo fortunato sarebbe stato utilizzato universalmente, tant’è che sulla sua falsariga si conierà il termine Petit Tour per indicare la versione ridotta del Grand Tour con la eliminazione di alcune tappe. Il secolo d’oro del “Gran Viaggio” sarà però il Settecento. Si partiva dalla visita di città dell’Europa continentale, in Francia, Germania, Austria ecc., e si prevedeva quale tappa finale e finalità principale del viaggio la visita delle città italiane. Vi fu in questo secolo una grande passione per l’antico, dovuta soprattutto agli scavi di Ercolano e Pompei e alla grande impressione suscitata dagli straordinari ritrovamenti dell’antichità classica rinvenuti nelle due città campane. Il Grand Tour divenne una tappa obbligata per la formazione della migliore gioventù europea, con il quale si portava a compimento la sua formazione culturale.
L’Italia, e Roma in particolare, divenne la meta conclusiva di questo viaggio. “Roma e l’Italia divennero meta principale di un pellegrinaggio di aristocratici, ma anche di artisti e intellettuali che adottarono il Paese come patria ideale, di cui si riconobbero cittadini a pieno diritto, oltre ogni divisione nazionale” (Gillo Dorfles e altri, Arte e Artisti, casa editrice Atlas, pag.10) . Non si sottrasse al fascino del Tour, Jean Claude Richard, meglio noto come Abate di Saint Non (Fig.1), giovane avvocato parigino presso la Corte di Cassazione del Parlamento di Parigi. Nel 1759, poco più che trentenne, intraprese il suo primo Voyage in Italia. Passando per la Svizzera arriverà in Italia visitando, tra le altre, le città di Torino, Parma, Bologna, ed infine Roma e Napoli, visitando anche gli scavi di Ercolano. Con il pittore Fragonard effettuerà il viaggio di ritorno nella sua città natale, Parigi, dall’aprile a settembre del 1761, visitando in questa fase del viaggio le città di Firenze, Venezia e Genova.

Fig. 2 Ritratto di Dominique Vivant Barone Denon (1747 1825), del pittore Robert Lefévre.
Il barone è stato scrittore, incisore e storico dell’arte. È da ricordare, in modo particolare, per essere stato uno dei precursori della moderna museologia. Fu il primo direttore, nonché organizzatore, del Museo del Louvre (Museo Napoleon) dal 1804 al 1815.
Foto di Pubblico DominiFig. 2 Ritratto di Dominique Vivant Barone Denon (1747 1825), del pittore Robert Lefévre.
Il barone è stato scrittore, incisore e storico dell’arte. È da ricordare, in modo particolare, per essere stato uno dei precursori della moderna museologia. Fu il primo direttore, nonché organizzatore, del Museo del Louvre (Museo Napoleon) dal 1804 al 1815.
Foto di Pubblico Dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=159471curid=159471

Al ritorno a Parigi pubblicherà una serie di incisioni dei luoghi visitati che ebbero subito un gran successo tra gli aristocratici e intellettuali dell’epoca. Una fortuna maggiore l’ebbe al ritorno dal suo secondo Tour, quando venne dato alle stampe il “Voyage pictoresque des Royaumes de Naples et de Sicilie”. La pubblicazione gli fu commissionata dagli editori e finanziatori Benjamin de Laborde e dal fratello dell’Abate, Louis Richard de La Bretèche. Al Laborde spettava il compito della scelta dei testi, all’Abbè di Saint Non quello della scelta dei disegni da inserire nei volumi dell’opera. L’organizzazione del Tour fu affidata a Dominique Vivant Denon (1747-1825) (Fig.2), all’epoca incaricato d’affari al servizio dell’ambasciatore presso il Regno di Napoli, conte di Clermont d’Amboise. Il Vivant si occupò, oltre che del ruolo di guida per gli artisti che partecipavano al viaggio, anche della redazione di un diario del Tour, che poi sarà impiegato dall’Abate di Saint Non a spiegazione e chiarimento delle tavole grafiche allegate al suo Voyage Pittoresque. Il Vivant Denon si imbarcò a Marsiglia nel novembre del 1777, assieme al pittore Claude Louis Châtelet (1753-1795), alla volta di Napoli. Qui si incontrerà con il pittore nonché architetto Jean Louis Desprez (1743-1804) e con l’architetto Jean Augustin Renard (1744-1807), vincitore nel 1773 dell’ambito Prix de Rome per l’architettura. I due artisti disegneranno i luoghi più significativi della città partenopea e dei suoi dintorni, in modo particolare gli scavi di Pompei. In seguito, l’8 aprile 1778 Dominique Vivant Denon partì da Napoli assieme al gruppo di disegnatori per raggiungere la Puglia, passando per la città di Benevento. Giunti in Puglia, visitarono Troia, Lucera e quindi Siponto, Manfredonia e Monte Sant’Angelo. Successivamente, partiti da Manfredonia, proseguiranno lungo le coste pugliesi visitando, tra le altre città, Barletta, Canosa, Bari, Brindisi, Otranto e Taranto. Da quest’ultimo porto, il 2 maggio 1778, partiranno alla scoperta delle coste ioniche della Lucania. Dopo aver attraversato la Calabria, salperanno il 2 giugno dello stesso anno alla volta di Messina. Terminato il Tour della Sicilia, partiranno per risalire la Penisola e ritornare a Napoli, da dove era iniziata la spedizione. Dalla città partenopea, infine, inizieranno il viaggio di rientro in Francia. Il numeroso materiale prodotto durante il Tour verrà consegnato all’Abate di Saint Non che pubblicherà tra il 1781 e il 1786 i quattro volumi del “Voyage pittoresque ou description des Royames de Naples et de Sicilie” (Viaggio pittoresco o descrizione dei Regni di Napoli e di Sicilia).
L’opera verrà stampata a Parigi dalla Regia Stamperia Clousier. La I edizione (1781-1786) sarà impressa su carta vergellata con la filigrana del “nome di Gesù” e la sua contromarca: Parigi 1743. Le litografie sono inframmezzate al testo e molte di esse sono state riprodotte al di fuori dell’opera. La caratteristica principale delle tavole della I edizione è che su di esse viene riportato l’acronimo A.P.D.R., ovvero Avec Privilé Du Roi (con il privilegio del re). Nelle edizioni II (1795-1798) e III (1829), successive alla rivoluzione del 1789, la scritta verrà ovviamente eliminata. L’Abate di Saint Non rimaneggerà e taglierà larga parte del diario del Voyage scritto da Vivant Denon, così come dimostrato dallo studioso napoletano Atanasio Mozzillo, Professore di Storia Contemporanea e Storia del Mezzogiorno nelle Università di Napoli, Salerno, Urbino. Della redazione originaria del testo rimarrà solo la parte relativa alla Sicilia, pubblicata nel 1788 a Parigi con il titolo “Voyage en Sicilie et à Malte”. Richard de Saint Non interverrà anche sui disegni e acquerelli consegnatigli dall’equipe di artisti al seguito del viaggio, riproducendoli per buona parte con la nuova tecnica dell’incisione all’acquatinta e probabilmente anche modificandoli per rendere più pittoresche le vedute, come è visibile, ad esempio, in quella relativa all’ingresso della Basilica di San Michele a Monte Sant’Angelo. (Fine prima parte)
(A cura dell’arch. Michele Di Lauro, docente di Storia dell’Arte del Liceo”Roncalli” di Manfredonia)

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