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Metta lapidario "La SIA è moribonda"

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
23 Maggio 2018
Cerignola // Politica //

Cerignola. Per venerdì mattina, 25 maggio, Grandaliano ha convocato una riunione per tutti i sindaci soci SIA. “Ma non parteciperò perché non ho altre proposte da fare”, dice a StatoQuotidiano il sindaco di Cerignola Franco Metta, presidente uscente del consiglio di amministrazione di SIA, società che si occupa del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti nei comuni di Cerignola, Orta Nova, Stornara, Stornarella, Carapelle, Ordona, Margherita di Savoia, Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia, che compongono il Consorzio Fg/4.
“In quella sede – aggiunge il primo cittadino – sarà esaminata la situazione della società”. Una situazione che, per Metta, “non ha via d’uscita”, se non quella che i Comuni “si decidano al riadeguamento dei contratti aumentando la TARI”, anche se questo  “rappresenterebbe una medicina amara”.
“La SIA è moribonda”, aggiunge Metta.
Poi si sofferma sull’assetto amministrativo dell’azienda dopo il periodo di criticità, gli scioperi dei dipendenti, le riunioni dei sindaci del Consorzio -di cui SIA è società in house- con il prefetto della provincia di Foggia e il commissario Grandaliano dell’azienda AMIU Puglia.
“I sindaci del Consorzio Fg/4 hanno nominato all’unanimità, su richiesta del  noto statista Francesco Di Feo”, sindaco di Trinitapoli, “un amministratore unico nella persona dell’architetto Francesco Vasciaveo. Questi, appena nominato, ha ribadito le stesse richieste che avevano avanzato i precedenti consiglieri di Amministrazione”. Ovvero “rifare i contratti di adeguamento da cui SIA ricava l’unica fonte di sostentamento”. In primis per “i Comuni di Trinitapoli e San Ferdinando”, dove “i contratti sono sottostimati in quanto ai costi”.
“Per assicurare il servizio di raccolta dei rifiuti a questi Comuni”, spiega Metta “Sia spende di più di quanto essi riconoscano alla stessa società come corrispettivo per il servizio. Si offre quindi un servizio in perdita”.
“Fino a quando i 64 Comuni della provincia di Foggia, e anche i Comuni extrabacino, venivano a portare i loro rifiuti nella discarica di competenza del Consorzio, gli stessi Enti interni al Consorzio Fg/4 potevano godere del servizio a costi contenuti perché erano sostenuti anche dai Comuni fuori Consorzio. Ora, da circa due anni questo non è più possibile. La discarica di cui si disponeva è esaurita e i Comuni extra bacino non sono più rimasti a sostenere una parte dei costi”, aggiunge Metta.
“I contratti a questo punto vanno riadeguati”, continua il primo cittadino. “Questo lo si è detto più volte ai nove sindaci del Consorzio Fg/4. Abbiamo retto per due anni disperatamente nonostante alcuni comuni non avessero provveduto al riadeguamento, ma alla fine la SIA è crollata”.
Questa la sua versione.
Ma sembrerebbe attribuita da più parti proprio al sindaco di Cerignola la responsabilità del tracollo della SIA. “Mi devono dire quale sarebbe la mia condotta per la quale avrei portato io la SIA al tracollo.” La sua posizione E alle voci secondo cui lui avrebbe impedito la realizzazione del VI lotto, VI lotto che forse avrebbe e evitato alla SIA le condizioni di difficoltà in cui versa, Metta ribatte dicendo “Chi lo sostiene è in perfetta malafede. Ci sono le delibere del Consorzio Fg/4 che testimoniano del fatto che io non ho nessun problema a realizzare il VI lotto. La verità è che il VI lotto non si è realizzato perché tale operazione sarebbe stata possibile con prestiti da richiedere alle banche visto che la SIA non  disponeva della necessaria liquidità. E quale banca presta del denaro ad una società che ha il bilancio in affanno?”.
Arriva poi l’affondo dell’avvocato nei confronti del sindaco di Trinitapoli.
“Questa è una solenne menzogna di quel bugiardo di Francesco Di Feo che, per giustificare proprie personali responsabilità, mi attribuisce cose che non sono mai successe. Le delibere sono sul sito del Consorzio. È possibile verificare. È addirittura possibile risalire tramite i verbali ad una mia dichiarazione in cui dico con assoluta chiarezza che in campagna elettorale mi ero opposto alla realizzazione del VI lotto, ma dal momento che ero dentro la realtà di SIA, mi ero reso conto che la società non poteva sopravvivere senza il VI lotto e che quindi era necessario provvedere alla sua definizione”.
Il presidente SIA uscente quindi racconta “Tempo fa, è agli onori delle cronache, un certo signore mi portò una scatola di biscotti che in realtà conteneva ben ventimila euro. Questo accadeva perché in tal modo si chiedeva che un privato provvedesse alla realizzazione del VI lotto di cui avrebbe avuto lo sfruttamento per un lungo periodo di tempo. Una tale richiesta in realtà era il tentativo di corrompermi non per avere semplicemente la costruzione del VI lotto, ma perché questa venisse seguita da privati. Ovviamente non ho mai considerato conveniente una tale operazione. Più adeguato sarebbe stato se ad occuparsi della definizione del VI lotto fosse stata direttamente la SIA”.
La SIA rappresenta una “proprietà allettante” – come la definisce Metta – per tanti. È “moribonda sul piano dei conti, ma non sul piano delle potenzialità.”  le sue parole appassionate “È una grande realtà. Ha un’autorizzazione di impatto ambientale che le consente di fare il VI lotto, di fare il compostaggio, per il quale abbiamo un finanziamento CIPE di 6 milioni di euro, che le consente di fare l’impianto per il trattamento di biostabilizzazione dell’immondizia, che parzialmente è già attivo. La SIA quindi è un ‘boccone prelibato’. Quello che non vuole nessuno è il servizio di raccolta dei rifiuti urbani perché quello è un servizio che non produce reddito visto che dovrebbe tenere sempre in parità costi e spese.
Sono puntati sulla nostra impiantistica gli occhi e i desideri di importanti aziende pubbliche pugliesi come AMIU PUGLIA presieduta dall’attuale commissario straordinario Grandaliano. Ma per la parte che riguarda il servizio di raccolta dei rifiuti, quella non la vuole nessuno. I comuni dovrebbero adeguare la propria Tari per poterne sostenere il carico. Ed è tutto qui il ‘trucco’. Inizialmente comuni come Trinitapoli, Sanferdinando, anche Orta Nova, avevano importi TARI bassi perché il costo del servizio era contenuto. Quando siamo arrivati al punto di adeguare i contratti, in particolare i comuni di Trinitapoli e Sanferdinando si sono battuti con tutte le armi, anche quelle scorrette, per opporsi. Trascinando sulle loro posizioni anche gli altri Comuni”.
E poi “Io un mese fa ho ribadito le mie dimissioni da presidente del consiglio di Amministrazione della SIA. Ho chiesto a Di Feo di fare il presidente. Non lo ha voluto fare. Ho proposto tale incarico al sindaco di Orta Nova. Ed anche lui si è tirato indietro. C’è un verbale di un mese fa dal quale risulta che i comuni del Consorzio ribadivano che il sindaco di Cerignola sarebbe rimasto presidente della SIA. Non capisco quindi perché un mese fa non ero il colpevole di tutto ed invece adesso lo sarei diventato.
La verità è che loro, Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia, non hanno mai pagato. Non pagavano cioè secondo il riadeguamento dei contratti.
La debitoria di Cerignola nei confronti della SIA quando sono stato eletto sindaco era di oltre 6 milioni di euro. Perché Cerignola era in debito nei confronti della SIA? Perché con la precedente Amministrazione i soldi della Tari sono spariti. I contribuenti pagavano le loro quote alla GEMA e questa, anziché passarli al comune di Cerignola, li tratteneva per sé. Il Comune quindi non versava soldi alla SIA. In due mezzo anno, da quando sono stato eletto, il debito è passato da 6 milioni di euro circa a 3 milioni circa”.
E allora quali scenari futuri prevede per la SIA Metta e quali sono le sue eventuali proposte?
“Io ho esaurito le proposte.” Dice “Trovino loro, gli altri sindaci del Consorzio, una proposta alternativa. L’unico Comune che al momento ha sottoscritto un contratto, riadeguato secondo le condizioni della SIA con un ammontare di 6 milioni all’anno per 9 anni, è il Comune di Cerignola. Solo io l’ho firmato. Ed ora si chiedono come mai fallisce SIA?… La risposta sta nel fatto che loro non vogliono pagare. Si sono calmati solo quando hanno sentito le parole del commissario Grandaliano che aspira da anni a soffocare nella culla la SIA. Secondo Grandaliano non ci si deve preoccupare perché lui arriverà da Bari ad assumersi la responsabilità del servizio con AMIU Puglia e la responsabilità dei 300 dipendenti della SIA.
Ma questa è una grandissima bufala. Una grandissima sciocchezza. E infatti sono passati 20 giorni da quando ha fatto questa promessa Grandaliano, eppure non si vede nulla di realizzato”.
Daniela Iannuzzi,
Orta Nova, 23 maggio 2018

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