Foggia, 22 maggio 2018. Il sindaco Franco Landella si fa fotografare con la fascia tricolore davanti ad un manifesto antiabortista sul camion pubblicitario di ‘Pro Vita’. Posta la foto sulla sua pagina facebook scrivendo: “Dalla parte della vita”. Oggi ricorrono 40 anni dalla legge 194 sull’aborto e, ovviamente, il web è pieno di commemorazioni. Scatta immediatamente la polemica tra gli utenti foggiani, che attaccano il primo cittadino per il click. Il sindaco il post l’ha rimosso. Dopo la foto del vicesindaco di San Giovanni Rotondo, che ha cancellato la foto in cui indossava il grembiule del duce (postato a sua insaputa, secondo la diretta interessata, che si è poi dichiarata antifascista) oggi è Landella a postare e a cancellare, non si sa bene perché.
Azzarone (Pd): “Landella offende l’istituzione che rappresenta”
Dal Pd arrivano le contestazioni del segretario Lia Azzarone. Nel post scandisce, come un mantra, il nome del sindaco: “Il sindaco Franco Landella rappresenta tutti, anche me, quando indossa la fascia tricolore. Il sindaco Franco Landella l’ha indossata e si è messo in posa davanti ad un enorme manifesto antiabortista. Il sindaco Franco Landella ha offeso l’istituzione che rappresenta indossando la fascia per manifestare il dissenso ad una legge dello Stato, che ha il dovere di rispettare e far rispettare. Ha offeso me e migliaia di foggiani che non la pensano come lui, e chiedono il rispetto delle idee e della volontà di migliaia di donne e famiglie da parte dell’istituzione che li rappresenta”. Fioccano i commenti: “Abortire è omicidio”, “Non è obbligatorio”, risponde qualcuno, altri ricordano i mezzi antichi per interrompere la gravidanza, altri postano la marcia per la vita.
Olivieri (Cgil): “Landella chieda scusa alle donne”
Loredana Olivieri, della Cgil, invoca le scuse: “Sindaco, chieda scusa a tutte le donne che ha offeso facendosi fotografare con la fascia di primo cittadino. Oggi un Paese civile, democratico e laico festeggia 40 anni dalla applicazione della 194 voluta da un referendum popolare (non lo dimentichi). Grazie a questa legge abbiamo salvato tante donne dalla morte e dalla vergogna della clandestinità e tanti bambini e bambine da chissà quale triste destino. È per questa coscienza che non ci può fare paura l’oscena propaganda che si sta scatenando in questi giorni contro questa legge, che pretende di mostrare le donne come assassine. Ma l’amore delle donne per la vita lo testimoniano secoli di storia. È la nostra libertà a fare paura. E’ la scelta consapevole delle donne a fare paura”
Donatella Caione, di Donne in rete, scrive: “Il sindaco di Foggia deve aver dimenticato che la legge 194 è una legge dello Stato… poi devono averglielo ricordato e ha tolto il post.”
Sinistra Italiana: “Non conosce la situazione dei medici non obiettori”
“Oggi la legge n.194/78 compie 40 anni e intanto il sindaco di Foggia abbraccia in modo diretto e spudorato la campagna “prolife”. Come se chi difende il diritto all’aborto e la legge 194 fosse contrario alla vita o peggio ancora un’assassina. Evidentemente il sindaco non conosce lo stato della presenza dei medici non obiettori negli ospedali pubblici in provincia di Foggia e Provincia: la situazione resta gravissima. A breve, con il pensionamento dei pochi medici non obiettori, le donne foggiane saranno private delle prestazioni degli unici medici che praticano l’aborto, vedendo irrimediabilmente leso il proprio diritto all’interruzione volontaria della gravidanza, col rischio enorme dell’aumento degli aborti clandestini che lei, in quanto massima autorità sanitaria della città, dovrebbe prevenire ed evitare. Le ricordiamo che siamo nel XXI secolo, che lei sta mettendo in dubbio una grande conquista sociale e che sta ledendo la dignità di molte donne, a partire dalla loro libera autodeterminazione”.
Zuppa (Fdi): “Attaccherei Landella sulle politiche sociali”
Antonella Zuppa, responsabile del dipartimento Vita e famiglia di Fdi, sulla foto si esprime diversamente dal resto del circuito foggiano. “D’altra parte la mia leader Giorgia Meloni è andata alla Marcia per la vita. Il sindaco Landella è un uomo di centrodestra, una parte politica per cui la vita è sacra. Io lo attaccherei per la sua politica sociale, per il mancato sostegno alle famiglie, alle fasce deboli, ai nidi, non mi pare che la sua politica in questo senso sia molto efficace. Non perderei tempo, come fa il Pd, con una foto. Riguardo alla critica verso le politiche sociali dell’amministrazione foggiana, la vediamo ogni giorno dalle battaglie del nostro consigliere foggiano Giuseppe Mainiero. Mi auguro che, oltre alla foto, Landella dia un seguito al gesto, che ci sia un impegno successivo per la vita anche intesa come miglioramento di quella delle fasce deboli”.
Quatela (Pro Vita): “Landella contro la legge? Ma il manifesto è un dato scientifico”
Nicola Quatela è un collaboratore di Pro Vita. E’ di Bisceglie e sta dando una mano per la campagna di sensibilizzazione in giro per cento piazze italiane organizzata dall’associazione. “Noi abbiamo indicato, a chi guida il camion con il manifesto, alcuni luoghi di riferimento da attraversare nella varie città. L’incontro con il sindaco non credo sia stato ad hoc, cioè non l’abbiamo avvisato”. Il manifesto in tour è lo stesso che è stato affisso a Roma, con una serie di contestazioni successive: “E’ stato censurato dopo 24 h, certo il messaggio è un po’ forte, oggi alla Camera dei deputati si è tenuta una conferenza stampa sulla legge”. Sul sito ‘Pro Vita’ si legge che questa è la più “grande campagna di sensibilizzazione mai lanciata in Italia”, a questo si riferisce la sinistra quando dice di “non aver paura” di questa pubblicità pro life. Circa le contestazioni al sindaco e alla posa con la fascia, aggiunge: “Ma perché dicono ‘contro una legge dello Stato’, il manifesto non va contro la legge ma dice che a 11 settimane il cuore già batte, è un dato scientifico, nient’altro, tra l’altro la legge nel primo comma parla di “tutela della vita e che la legge 194 non è un mezzo di controllo delle nascite”. Ma noi, in ogni caso, non ci aspettavamo che il sindaco facesse quella foto.
A cura di Paola Lucino,
Foggia 22 maggio 2018
Veramente non ci sono parole.. E’ un rappresentante dello Stato, con tanto di fascia tricolore, in cui vige questa legge?? La legge è una legge civile e laica che “copre” tutte e tutti a prescindere dai valori di alcuni (che non vengono, peraltro, minimamente lesi!!). Un concetto, quarant’anni dopo, ancora così difficile da far passare! No alle battaglie ideologiche, sì a: testa, formazione, informazione, prevenzione. La legge 194 è una legge laica dello stato italiano, ma come dice giustamente la Bonino sui diritti acquisiti le donne, e non solo le donne, devono costantemente vigilare!