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Il Consiglio boccia norme su 194

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
22 Maggio 2018
Cronaca //

Bari. Il Consiglio regionale a maggioranza ha respinto due proposte di legge. La prima, a firma del gruppo consiliare del M5S, riguardava l’istituzione di una commissione di studio e di inchiesta sulle Fondazioni culturali pugliesi e sulla Fondazione lirico-sinfonica Petruzzelli. Al voto non hanno preso parte i gruppi di centro destra.
La seconda proposta di legge, a firma Mino Borraccino (Noi a Sinistra/LEU), conteneva norme per una corretta attuazione in Puglia della legge 194 del 1978. Dopo un lungo e ampio dibattito, la legge non ha superato il vaglio dell’aula.

1 commento su "Il Consiglio boccia norme su 194"

  1. Quest’oggi, durante la seduta del Consiglio Regionale pugliese, è stata
    presentata la proposta di legge “Norme in materia di concreta attuazione in
    Puglia della legge n. 194/78”, bocciata immediatamente dai consiglieri PD e
    del centrodestra, con l’astensione dei cinque stelle.
    “In Puglia ci sono appena 23 ginecologi non obiettori negli ospedali
    pubblici disposti a praticare l’interruzione volontaria di gravidanza,
    tant’è che il 90% dei medici ginecologi sono obiettori di coscienza. Se si
    prendono in considerazione i dati territoriali, la situazione risulta molto
    più allarmante: nella provincia di Brindisi è presente un solo medico non
    obiettore, nella provincia di Foggia ne sono presenti quattro, di cui due
    in via di pensionamento. A ciò si aggiunge il numero di consultori
    pubblici che corrisponde ad appena 147 in tutta la Regione.” Dichiara Sara
    Acquaviva, coordinatrice della Rete della Conoscenza Puglia, “A 40 anni
    esatti dalla legge 194, la legge sull’interruzione volontaria di
    gravidanza, fortemente voluta all’interno di un clima teso e con posizioni
    molto discordi, ci ritroviamo a constatare l’ennesima violazione del
    diritto di aborto e della possibilità di decidere sul proprio corpo.
    In una fase in cui la percentuale di gravidanze indesiderate e violenze è
    sempre più alta, si rivela più che necessario partire dal ruolo della
    conoscenza e dai luoghi della formazione per garantire un’educazione
    sessuale che riesca a scardinare i tabú esistenti sulla sessualità per
    ottenere una conoscenza di se stessi e degli altri. A ciò è necessario
    accompagnare politiche sulla contraccezione che riescano ad evitare
    gravidanze indesiderate, garantendo la piena conoscenza e fruizione dei
    metodi contraccettivi alla popolazione della nostra regione, partendo da
    una maggiore consapevolezza sul loro utilizzo da parte in particolar modo
    dei più giovani.
    Riteniamo gravissimo quanto accaduto, a fronte degli allarmanti dati
    attuali, e rivendichiamo un investimento da parte della Regione che metta
    al centro del dibattito il futuro del diritto alla sanità delle donne
    pugliesi e più in generale degli studenti e dei giovani residenti in
    Puglia, in riferimento alla contraccezione e alla prevenzione delle
    gravidanze indesiderate.”
    Per info:
    Sara Acquaviva
    Rete della Conoscenza Puglia

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