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Quel feeling tra Napoli e Manfredonia

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
20 Maggio 2018
Manfredonia //

La storia ha consegnato l’immagine di re Manfredi di Svevia legata alla città che porta il suo nome e che egli ne avviò la costruzione nel segno di Siponto ormai abbandonata. Una nuova città che proseguisse la gloriosa vicenda della romana Siponto ma che costituisse altresì uno dei tre poli, assieme a Palermo e Napoli, del regno delle due Sicilie. Un progetto, come noto, rimasto irrealizzato per la prematura morte in battaglia di Manfredi ma che stabilì uno stretto rapporto con Napoli ove nel frattempo venne trasferita da Palermo la capitale del regno meridionale. Una vicinanza che ha avuto nel porto il catalizzatore naturale.
Una pagina di storia dai risvolti edificanti, poco conosciuta, rievocata nel corso di un meeting organizzato dal Circolo Unione animata dal ricercatore di storia Pasquale Ognissanti, dall’architetto Franco Sammarco che ha evidenziato le numerose analogie che accomunano il castello di Manfredonia con quello di Napoli, e dal pregevole concerto di musiche napoletane eseguito dal trio Mario Salvatore, Viviano Malgeri e Peppino de Salvia. Pio Longo, Presidente del Circolo – verso una città, un popolo, una cultura cui Manfredonia è profondamente legata”.
“Carlo I D’Angiò, il vincitore di Manfredi – ha evidenziato Ognissanti – ed i suoi successori ebbero subito chiara la valenza della posizione strategica del porto sipontino per la espansione territoriale verso i Balcani, tessendo, nel contempo, intensi rapporti mercantili con la Dalmazia, l’Albania, l’Istria, le isole dell’Egeo. L’apice di queste movimentazioni si è registrato nel periodo della dominazione aragonese tant’è che il porto di Manfredonia venne annoverato tra i più importanti della Puglia”.
Traffici di merci ma anche di passeggeri. “Con i rapporti mercantili si svilupparono anche i rapporti umani, facendo divenire il porto di Manfredonia il “porto aureo” di Napoli per l’imbarco e lo sbarco da e per l’altra sponda adriatica, di principi e principesse, di notabili, di vescovi e di ambasciatori”. Il sacco dei Turchi del 1620 causò la forte decadenza della città e del porto che “tuttavia – rileva lo storico – mantenne i rapporti con il porto napoletano tanto che a Manfredonia si stabilì un console per tutelare gli interessi del vice regno”.
Tra i numerosi eventi che ebbero a sfondo il porto, quello del giugno 1797 allorquando sbarcò a Manfredonia l’arciduchessa Maria Clementina per sposare Francesco Gennaro figlio di Ferdinando IV di Borbone, per l’occasione Giovanni Paisiello compose l’opera lirica “Daunia felix” ambientata a Siponto. A dimostrazione dell’intensità dei rapporti tra i due porti, prima ancora del tronco ferroviario Napoli-Portici, fu progettato un raccordo ferroviario Napoli-Manfredonia che “non trovò seguito per la dimostrata “distrazione” dei nostri amministratori comunali”.
Michele Apollonio

4 commenti su "Quel feeling tra Napoli e Manfredonia"

  1. Per ravvivare il filing hannocercato di piazzare i bomboloni oltre che i panettoni, ma ora che che al governo adieu bpmboloni

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  2. E se i maledetti “SaBoia” non avessero invaso il Regno delle Due Sicilie, annettendo tutta la penisola al Piemonte e dichiarando questa operazione di guerra e conquista come “unità d’italia” (volutamente in piccolo), oggi Manfredonia sarebbe la perla dell’Adriatico, visto che i Borbone intendevano trasformarla nel punto di incontro dei commerci tra Occidente ed Oriente

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  3. I boia di di Manfredonia non sono stati i Savoia, sono stati i politici e i poteri dominanti negli anni 60 e in seguito quelli degli anni 90/2000 in poi. Sotto il Regno d’Italia, Benito Mussolini dispose la costruzione del porto, la bonifica delle paludi di Siponto, la costruzione del centro di Siponto.Detto ciò, ciò che fece il Regno d’Italia e dalla politica repubblica ma del dopo guerra è stato distrutto, annientato, inficiato dalla politica affaristica e cinica post anni 50 sino ad oggi. Manfredonia era ritenuta uno dei territori più belli e caratteristici del mondo! La cittadina tra le più belle d’Italia!

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