Trani. I Carabinieri del NOE di Bari, al termine di servizio di monitoraggio del territorio compiuto con l’ausilio di droni e rilevazioni satellitari, hanno posto i sigilli ad un’azienda di lavorazione di pietre e marmi sita in contrada Algeri estesa per una superficie di circa 40.000 mq. e ne hanno denunciato i 4 responsabili di cui uno di cittadinanza albanese.
I militari, infatti, all’esito del monitoraggio hanno constatato la presenza di una mastodontica alterazione del suolo tranese coincidente con il piazzale d’azienda di lavorazione marmi. All’esito del successivo sopralluogo hanno verificato che il piazzale nient’altro era un accumulo ingentissimo di rifiuti lapidei nelle dimensioni approssimative di 800000 (ottocentomila) m3 direttamente in lama tanto da creare un dislivello del terreno di circa 20 mt.
L’ispezione aziendale, inoltre, compiuta congiuntamente con personale tecnico dell’ARPA Puglia di Bari, ha potuto far emergere che, mescolato al pietrame, vi fosse la presenza di materiale tossico, responsabile di nauseabonde fuoriuscite di emissioni di gas e di materiale oleoso. Venivano quindi eseguiti mirati campionamenti volti a stabilire l’entità dell’inquinamento in atto.
I 4 responsabili, di cui uno di cittadinanza albanese, venivano tutti denunciati allo locale Procura della Repubblica per la realizzazione di discarica abusiva di rifiuti speciali anche pericolosi e per aver emesso in atmosfera fumi e gas maleodoranti verosimilmente tossici.
L’autorità di bacino, ivi immediatamente intervenuta sul posto, sta valutando l’entità dei danni al bacino idrografico coinvolto, che, tra l’altro, segna il confine con il comune di Bisceglie.
Redazione StatoQuotidiano.it