Foggia. 16 maggio 2018. “Sono incatenato davanti al cancello della sede del 118 di Foggia. Mi hanno tolto il lavoro che mi spettava di diritto. Sono primo in graduatoria”.
Esordisce così Leonardo Grassano, dipendente al servizio della Asl di Foggia per il tramite di una associazione incaricata fino a qualche tempo fa. Da questa mattina ha cominciato la sua protesta contro le autorità Asl perché ritiene ingiusto che il posto di autista soccorritore 118 che lui occupava gli sia stato tolto.
“Dal 2005, quando è stata aperta la postazione dove operavo, fino al 2011, lavoravo con la cooperativa San Michele al servizio della Asl. Dopo è subentrata la cooperativa Misericordia e dal 2011 al giugno 2017 ho continuato a lavorare per il tramite di tale cooperativa”, racconta il signor Grassano.
“Successivamente la Misericordia ha passato l’appalto all’Avas San Pio consegnando anche un elenco dei lavoratori aventi priorità. Io, che ero il più anziano di tutti, sono stato fatto fuori ed è stata assunta la moglie del governatore della Misericordia di Lucera”.
Grassano quindi incalza “Sono stato leso. La storia va avanti da un anno. Venivo alla Asl e mi dicevano di non preoccuparmi, che avrebbero sistemato le cose, ma è passato un anno da allora. Ora sono arrivato all’esasperazione”. Dal bollettino ufficiale della regione puglia n.66 del 08/06/2017 risulta, secondo quanto dichiarato dal sindacato Usppi di Foggia, a sostegno della protesta, che alcune delle associazioni che fornivano personale alla Asl di Fg sono state cancellate dall’elenco regionale delle associazioni ed altre sono in attesa di essere reiscritte.
Ma nonostante questo le stesse opererebbero e gestirebbero impropriamente postazioni del 118 nella provincia di Foggia dove non è presente la società in house della Asl Fg ‘Sanità service’.
Il sindacato imputerebbe le irregolarità nelle assunzioni del personale da parte di tali associazioni alla mancanza di controlli che dovrebbero essere di responsabilità delle autorità Asl. “Noi abbiamo fatto l’avvincendamento di una cooperativa del 118.”
Le parole del direttore ASL di Foggia, Vito Piazzolla. “Ho preso la rimostranza di Grassano ed ho aperto un’inchiesta sulla richiesta del signore. È una cosa che stanno seguendo anche i miei legali.” Spiega quindi Piazzolla che tiene a precisare “Noi siamo attentissimi ai nostri lavoratori. Ci stanno a cuore. Stiamo guardando se è stata fatta un’ingiustizia. Ma non è semplice. Si tratta di una cooperativa che ci fornisce il servizio e noi dobbiamo controllare che facciano le cose per bene. Ma servono le carte. Abbiamo chiesto le carte e controlleremo”.
Intanto Grassano dichiara di avere con sé tutti gli incartamenti necessari. E sembra deciso a continuare la sua protesta.
Incatenato senza mangiare e senza bere. “E se mi succederà qualcosa, voglio che si sappia che ne riterrò responsabile la Asl.”
A cura di Daniela Iannuzzi
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