Manfredonia. Un susseguirsi di risate, un ritmo sorprendente quello che ha scandito la commedia frizzante e rocambolesca “Nu sugne all’incontrarie”, portata in scena al teatro Comunale Lucio Dalla il 3,4,5 e 6 maggio.
Siamo in una tranquilla casa borghese, marito e moglie stanno attendendo via etere incollati al pc, la proclamazione della laurea della propria figlia che ha deciso di lasciare l’Italia per andare a studiare oltremanica. Fin qui nulla di strano, se non fosse per il fatto che terminata la seduta, la brillante ragazza tornerà in Italia (a Manfredonia) con tanto di fidanzato nero a seguito!
Lo tsunami che di lì a breve si abbatterà sulla famiglia porterà conseguenze disastrose per tutti. Il padre (Michele Trotta) fermo sulla sua posizione, manifesterà immediatamente la propria volontà: la sua “bambina” Alessandra (Alessandra Di Staso) non sposerà mai un nero, costi quel che costi.
Cosa dirà la gente? E come potranno mai vivere loro con questo fardello sulle spalle?
Angelina (un’impeccabile Angela D’Antuono), madre di Alessandra, ragazza dolce, sensibile e pacata, si dimostra molto tollerante….lei vuole la felicità della figlia e poco importa se il futuro marito sarà bianco o nero, alto o basso, ricco o povero, quello che contra realmente nella vita è l’AMORE…
A poco servono i discorsi di Angela, che vorrebbe indurre il marito a cambiare idea lasciando libera la ragazza di scegliere il suo destino, soprattutto adesso che è cresciuta e si è laureata. Nel frattempo a Manfredonia Bongo (Ivan Brigida) raggiante d’amore, è arrivato con tutta la sua tribù, desiderosa di fare le presentazioni ufficiali con la famiglia della sposa.
E’ a questo punto che il palcoscenico diviene lo scenario perfetto,ma poco felice, di uno scontro fra culture e fra generazioni…..Ciò che fa paura a Tonino, è la diversità in tutte le sue forme…..come andrà a finire? Non è semplice portare in scena temi sociali con l’ironia e la freschezza che solo Michele Trotta sa trasfondere.
Ogni personaggio viene cucito addosso all’attore e questi di converso diviene sul palco lo specchio di se stesso. Un lavoro che va avanti da anni, che se per un verso può apparire “amatoriale”, (gli attori non sono dei professionisti) dall’altro presuppone l’esistenza di una passione, di tanta pazienza e di una preparazione in campo teatrale, non indifferenti. “Noi siamo come una grande famiglia” afferma l’attore-regista Michele Trotta “ il teatro aiuta a tirar fuori il meglio di se, a sconfiggere imbarazzo e paura, ad acquisire sicurezza nella vita…”.
Un mix di colori, canzoni e suoni, una Tribù “allegra” quella di Bongone (Roberto Vigilante) che insieme alla sua Bongana (Rosanna Trotta) vuol portare un po’ di euforia e armonia in una famiglia troppo stereotipata e seriosa. Mitico Alex (fratello di Angelina) in un’esplosione di emozioni e colori. Lo zio di Alessandra è l’anima verace dell’intera famiglia, l’emblema dell’integrazione socio-culturale fra i due popoli.
Alla fine anche il burbero Tonino dovrà cedere, in fondo non siamo tutti “uguali” nelle nostre amabili “diversità”? La diversità è una ricchezza, un dono, non un problema o un ostacolo insormontabile. A far da cornice allo spettacolo uno sfondo che ritrae la nostra Manfredonia, il mare, un peschereccio….un azzurro intenso e profondo che però ben si sposa con i colori vivaci e accesi dei costumi tradizionali dell’allegra tribù!
Capatonna (Peppino Prencipe) stregone grottesco e dissacrante diventerà anche lui il file-rougé dell’intera vicenda insieme alla moglie (Antonietta Bitonti) con la
sua collana “scaccia malocchio” che più che di africano sa tanto di napoletano…Ben curati anche i costumi, il trucco e gli accessori dei protagonisti, con un’attenzione ai particolari, niente è stato lasciato al caso.
Tra gli altri interpreti i figli di Tonino e Angelina(Francesca Brigida e Manuel Falcone, che con la sua batteria rappresenterà la voce fuori campo dell’intero spettacolo), la cameriera (Rita Olivieri) e ancora Teresa Marcolongo, Adriana Talamo, Raffaella Totaro, Vincenzo Trotta, Chiara Berardinetti, Giovanni Vitulano e Anna Savastano.
Un grazie di cuore all’Associazione “Palcoscenico” per il buonumore e le risate regalate ad un pubblico entusiasta, per ricordarci che si può fare del buon teatro anche donando un sorriso: ciò che conta è il contenuto ma anche il modo in cui un messaggio viene trasmesso. Questa la genialità e l’estro del vero attore.
A cura di Mariella La Forgia,
Manfredonia 14.05.2018