Lettera aperta al Sindaco di Foggia Franco Landella
“Gentilissimo Sindaco,
nel respingere al mittente, con forza, le polemiche strumentali da Lei espresse per via mediatica, giudichiamo il suo comportamento in questo frangente, non opportuno rispetto all’alto profilo istituzionale della carica che Lei riveste. Ci preme aggiungere che la gravità del momento nazionale, regionale e locale, non consente a nessuno simili cadute di stile. Mentre Foggia precipita in tutte le classifiche nazionali in materia di qualità della vita, occupazione, sicurezza e legalità, dovremmo preoccuparci, ciascuno per il proprio ruolo, di programmare il futuro della città e della Capitanata.
Il nostro obiettivo è quello di mettere al centro il senso ed il valore del Governo Partecipato per rendere possibile un concreto progetto di crescita e sviluppo della città, attraverso i servizi ed il lavoro, rilanciando il bene comune e la centralità della persona.
Cgil, Cisl e Uil non sono forze politiche di maggioranza o di opposizione.
Cgil, Cisl e Uil rappresentano il mondo dei lavoratori ed in virtù di questa alta e nobile rappresentanza, i sindacati dialogano e cercano il confronto con gli enti territoriali, le Regioni, il Governo a prescindere dal loro colore politico. Siamo stanchi, perciò, di assistere a Sindaci, non solo quello di Foggia, che chiusi nelle proprie stanze pensano di poter decidere da soli le sorti della comunità cittadina. Il Sindacato, le parti sociali in genere rappresentano la garanzia del processo di democrazia compiuta ed i Sindaci si devono aprire al confronto con le parti sociali perché rappresentano le istanze ed i bisogni di migliaia di lavoratori, di pensionati e di consumatori.
Il compito di presentare proposte e realizzarle spetta a chi governa ed è competenza esclusiva delle forze politiche, ma chi paga, molto spesso, le politiche scellerate ed i giochi politici sulla propria pelle sono proprio i cittadini, i lavoratori, i giovani senza lavoro, chi vive nel disagio, i pensionati ed i deboli.
Signor Sindaco, non si possono dimenticare i vuoti sulle politiche dei trasporti e dei rifiuti, non si possono eludere le tante emergenze quali l’abbandono delle periferie, le strade gruviera, l’insufficienza della pubblica illuminazione, la mancata prevenzione alla illegalità e la negazione della legalità stessa, che provocano problemi alle aziende esistenti ed allontanano i possibili investitori, non si può dimenticare l’abusivismo e non si può dimenticare l’assenza di piani di rilancio e di investimento su alcune ‘partecipate’.
Noi ci auguriamo che Lei, Sindaco, recuperi il buonsenso istituzionale, che venga meno alle sterili polemiche di questi giorni e finalmente si apra al dialogo e comprenda il valore di una reale partecipazione.
Noi ribadiamo la disponibilità ad un confronto sulle emergenze della città in qualsiasi momento. Martedì prossimo, 15 maggio, saremo a Palazzo di Città, per proseguire la nostra mobilitazione ma la porta del dialogo, anche convocato per vie brevi, resta sempre aperta”.
Dichiarazione dei capigruppo di maggioranza al Comune di Foggia in
risposta alla sit-in di CGIL, CISL e UIL dinanzi a Palazzo di Città*
C’è chi forse confonde il ruolo del sindacato con quello della politica.
Non si può spiegare altrimenti il sit-in sotto Palazzo di Città da CGIL,
CISL e UIL, con tanto di “benedizione” del Partito Democratico di Foggia,
per discutere di questioni slegate l’una dall’altra. I sindacati
confederali parlano di varie emergenze, iniziando dai trasporti. Ci
chiediamo, però, dove erano CGIL, CISL e UIL quando il 22 ottobre del 2014
eravamo sotto la sede della Regione Puglia a manifestare in favore
dell’aeroporto “Gino Lisa” o sui numerosi incontri ed iniziative portate
avanti con i rappresentanti del mondo produttivo per vedere riconosciuti i
diritti di mobilità dei foggiani. Dove erano i sindacati quando a Natale
2012 gli addobbi natalizi erano rappresentati dai rifiuti accumulati per
strada che sfioravano le abitazioni a seguito del fallimento dell’azienda
Amica e perché le sigle confederali non protestavano quando il Comune di
Foggia non si costituiva parte civile nei processi di mafia, consuetudine
iniziata con questa Amministrazione comunale. E ancora, come mai solo oggi
si accorgono degli atavici problemi legati alla Pubblica illuminazione ed
alla manutenzione stradale, che seppur tra le note difficoltà finanziarie
ereditate, si stanno cercando di risolvere attraverso un project financing
per la Pubblica illuminazione e con fondi dedicati per il rifacimento delle
strade. Ed a proposito di strade è stata l’Amministrazione in carica a
chiedere e ottenere da Acquedotto Pugliese che una volta terminati i lavori
alle condotte idriche venga ripristinata l’intera sede stradale, al
contrario di ciò che avveniva nel recente passato. Per quel che riguarda le
periferie, CGIL, CISL e UIL forse non sono a conoscenza dei 28 milioni di
euro del progetto “Da periferia a periferia”, che contiene interventi
mirati sull’economia e sulla qualità della vita e che riguarda soprattutto
i quartieri Candelaro e CEP, e sui 5 milioni di euro per la Rigenerazione
urbana di Borgo Croci. Qualcuno, evidentemente, inizia a sentire il profumo
delle elezioni amministrative e cerca di prepararsi alla competizione
elettorale del prossimo anno dopo la cocente delusione subita nel 2014,
quando si cercò di cambiare tutto per non cambiare niente e tenere questa
città ancora in coma profondo.