L’aborto è una delle scelte più difficile che possa compiere, non importa quanto sia convinta e i motivi che l’hanno spinta a farlo. Oltre a questo, si aggiunge l’incredibile difficoltà con cui, soprattutto al sud, è difficile accedere a questa pratica.
Il numero degli obiettori di coscienza aumenta di anno in anno: dal 2005 si stima che il 12% in più dei medici hanno scelto di appellarsi alla propria coscienza e dichiararsi obiettori, in alcune regioni vi è addirittura la quasi totalità dei ginecologi che rifiuta la pratica. Un quadro totalmente diverso dal panorama europeo: in Inghilterra solo il 10% dei medici si dichiara obiettore, in Svezia invece i ginecologi che intendono dichiararsi tali sono indirizzati verso altre specializzazioni. In Italia, invece, sono ben 7 su 10 i medici che rifiutano di effettuare interventi di aborto volontario per motivi etici. Un diritto inalienabile e sancito dalla Costituzione che, tuttavia, rende difficoltoso l’iter per tutte quelle donne che vogliono portare avanti la loro decisione: la maggior parte di loro è costretta addirittura a cambiare regione, come dimostrano gli ultimi dati Istat (si stimano ben 21.000 su 100.000 donne “emigrate”). Di fatto, quindi, appellarsi alla legge 194 è possibile, ma molto complicato. Anche il comitato per i diritti umani dell’Onu è intervenuto, un anno fa, sulla situazione italiana: “Lo Stato dovrebbe adottare misure necessarie per garantire il libero e tempestivo accesso ai servizi di aborto legale, con un sistema di riferimento valido”.

Il dato più allarmante è in Molise, con il 93,3% dei medici obiettori, ma la Puglia non è da meno: si conta ben l’81%. Secondo i dati aggiornati al 2017, nel Salento solo 3 sono i medici non obiettori di coscienza. Eppure, si calcola che i medici pugliesi che decidono di effettuare la pratica eseguano ben 3,5 aborti alla settimana: un dato che solleva parecchi dubbi sull’efficacia e sulla tempestività di queste operazioni, effettuate da chi si ritrova a fronteggiare da solo tante richieste.
La situazione sembra essere migliore nella provincia di Foggia: secondo i campioni intervistati, le strutture di Manfredonia, Foggia e Cerignola garantiscono il servizio con medici non obiettori di coscienza. In questo è molto importante l’intervento dei consultori, che prima di indirizzare le donne verso i centri specializzati offrono assistenza psicologica e sono tenute a presentare alla donna le diverse alternative a quella che resta, in ogni caso, un’operazione invasiva. È diminuito il numero delle richieste della “pillola del giorno dopo”, grazie non solo al nuovo decreto che permette alle ragazze di ritirarle in farmacia senza prescrizione, ma anche grazie, probabilmente, a una maggiore consapevolezza e informazione sulla contraccezione sessuale. Tuttavia, anche in una provincia che permette l’aborto senza troppe complicazioni ci sono donne che emigrano, soprattutto quando si tratta di minorenni: molte di loro per paura di essere riconosciute o che si sparga la voce scelgono di effettuare l’operazione altrove. Unico neo è l’accesso alla pillola abortiva (da assumere entro le sei settimane): il centro più vicino è solo a Canosa di Puglia e spesso non si agisce tempestivamente per rientrare nel limite di tempo stabilito.
Percentuali positive ma che potrebbero migliorare. L’aborto è OMICIDIO
Per com’è aggressiva la gente in giro non si direbbe
Oggi, più che mai, penso sia un miracolo che siamo arrivati alla L. n. 194 nel lontano 1978 in questo paese. E se considero ciò che c’è scritto sulla Svezia… Penso che il fattore culturale sia radicalmente incidente, a cascata, dalle leggi, alle linee guida e alle pratiche operative, a ciò che abbiamo nella testa e al modo di intendersi come professionisti….
La morte della ragione genera mostri?
Sicuramente, sicuramente mi sbaglio, troppi anni passati dai miei studi filosofici, credo che un dottore della chiesa come Sant’Agostino affermava che l’anima o spirito umano viene “trasferita” nel corpo solo all’atto della nascita/partorenza, non prima. Prima vi è lo spirito vegetale, poi lo spirito animale.
Strane queste fedi, l’ipotesi di dio è stata dimostrata falsa dalla relatività generale.
I “religiosi” che stanno dietro, poi va bè che dire, peggio che andar di notte.
Sti religiosi non si possono sposare e “pontificano” sul matrimonio.
Non possono avere rapporti sessuali e “giudicano” cosa facciamo nelle nostre camere da letto.
Non possono avere figli e ci voglio “insegnare” ad educarli.
La scelta dolorosa di abortire è un diritto inalienabile e sancito dalla nostra, cioè di tutti, Costituzione, che viene calpestato per colpa di troppi “integralisti” di uno dei tanti “califfati”.
Che vergogna.
https://www.youtube.com/watch?v=_-PNDXoXe00
https://www.youtube.com/watch?v=ZCQHsJie8Mc
https://www.youtube.com/watch?v=d4-1ASpdT1Y
“L’aborto è una delle scelte più difficile che possa compiere, non importa quanto sia convinta e i motivi che l’hanno spinta a farlo.”
Da questa frase si comprende come chi ha scritto l’articolo non abbia compiuto una riflessione profonda sull’argomento.
È vero, la legge e il sistema prevedono degli obblighi che devono essere rispettati.
Ma ormai è un dato di fatto: solo le classi disagiate praticano l’aborto e questo è collegato alla loro (purtroppo) ignoranza.
È necessaria una massiccia dose di cultura e informazione affinché scelte così traumatiche non siano più praticate.
Si inizi dalle scuole, dalle associazioni e dagli organi di informazione: è necessaria più informazione, più cultura, più educazione in campo sessuale!!
i medici obiettori non dovrebbero trovare posto negli ospedali pubblici e lo Stato deve garantire il diritto ad abortire.
Il principio della libertà personale è un diritto importante, libertà, la piu grande conquista, essere libere di scegliere, di decidere, di autodeterminarsi, la libertà di gestire il proprio corpo, e i frutti di esso, che grande conquista la libertà di poter togliere la vita…è un grande potere quello di donare vita e di contro, la morte….quale potere potrà mai essere più grande, incommensurabile ….eccelso??? Quale conquista, la libertà.
Quelli non sono obiettori, sono mazzangann’.
Chi è contro la legge italiana non può fare il medico in un ospedale italiano.
Welcome to Italy, il paese del bigottismo ipocrita
Il diritto all’aborto spetta solo alla donna che è riuscita ad ottenerla nel 1978 perché decidere di tenere un figlio occorre essere psicologicamente ,fisicamente ,economicamente in grado di metterli al mondo.
ma non è che poi in privato fanno quello e quell’altro ancora gli obiettori?