Foggia, 07 maggio 2018. “Il Consiglio di Amministrazione di Amgas SpA avvia la cessione di fatto della società e ottiene l’avallo della vicesindaco Erminia Roberto, che firma una delibera di assemblea così importante nel pieno della crisi politica determinata dalle dimissioni del sindaco”. Lo dichiara in una nota il Gruppo consiliare del Partito Democratico.
“Il 9 aprile scorso, infatti, la vicesindaco partecipa all’assemblea di Amgas SpA in rappresentanza del socio unico e autorizza l’avvio di una procedura di dubbia legittimità e pericolosamente ambigua sotto il profilo operativo. In sostanza, è stata attivata la procedura per la ricerca di un investitore finanziario in grado di rendere disponibili capitali per 300 milioni di euro con l’obiettivo di acquisire reti del gas in ambito regionale. In cambio di tale apporto si prevede la cessione di quote societarie di una non meglio precisata ‘newco’ da costituire ad hoc.
E’ sconcertante constatare che gli amministratori della società comunale abbiano l’ambizione di concorrere con colossi finanziari pur guidando una SpA ancora alle prese con il ripiano dei propri debiti e con i conti correnti pignorati dai creditori. E’ ancora più grave che di tutto questo il Consiglio comunale sia stato tenuto all’oscuro e che si sia scelto di agire nel pieno di una grave crisi politico amministrativa, che ha rischiato di concludersi con lo scioglimento anticipato dell’Assise.
Perché è stata sottratta al Consiglio comunale la prerogativa di dare indirizzi alla società partecipata, tra l’altro soggetta al ‘controllo analogo’ come prevede la normativa? I consiglieri comunali di maggioranza sono al corrente di questa operazione finanziaria? Perché tacciono? Perché i dipendenti di Amgas SpA si sono chiusi in un assordante silenzio? Sono stati coinvolti nel progetto e, quindi, ne sono corresponsabili? E’ necessario che il sindaco Landella, ritornato sulla poltrona che proprio non riesce a mollare, revochi con urgenza la delibera di assemblea e si presenti al Consiglio comunale per fare chiarezza. In alternativa, sarà inevitabile il ricorso al prefetto, all’Anac e, se necessario, alla magistratura contabile e ordinaria”.