Intervento in Consiglio Comunale del Prof. Italo Magno dell’Associazione Culturale e Politica MANFREDONIA NUOVA sul Documento Unico di Programmazione (DUP)
”Siamo al quarto anno finanziario ed abbiamo imparato a conoscerci e riconoscerci reciprocamente, io non ho più voglia di esprimere le mie osservazioni, che avevano in sé un tentativo di aiuto, se possibile, in ogni caso uno stimolo a modificare il percorso più volte seguito in passato. Vista l’inutilità delle osservazioni, espresse da me e dalla minoranza, vi posso solo indicare ora le criticità, più o meno gravi, senza aspettarmi molto, perché vedo che il percorso è sempre lo stesso; cioè il nostro Comune ha praticato e continua a praticare un proprio modello amministrativo-contabile che lo caratterizza rispetto ad altri comuni. Cioè perpetua l’abitudine a stabilire tante poste in entrata, non reali ma illusorie, o fasulle oppure, nella peggiore delle ipotesi, perfino sospette, le quali hanno l’unico scopo di consentire all’Amministrazione comunale di impiantare, per quanto illecitamente, un piano di spesa che non ci potevamo e non ci possiamo permettere ed ha rappresentato ed ancor più rappresenta la nostra rovina o, per meglio dire, la rovina della città.
Per quanto riguarda la spesa relativa alla “Valorizzazione dei beni e delle attività culturali”, essa passa in diminuzione da euro 767.988 del 2017 a 274.368,00 del 2018, alla faccia della cultura, che a Manfredonia viene solitamente e quasi totalmente affidata ai privati e spesso si esprime in fritture, urla sguaiate e manifestazioni paesane che nulla hanno a che fare con la cultura. A dimostrazione della grande attenzione che la nostra Amministrazione dedica alla cultura, faccio un solo esempio ed è l’Auditorium “C. Serricchio” di Palazzo dei Celestini, che ospita tanti incontri e dibattiti culturali, nel quale c’è uno scadente impianto di amplificazione ed il videoproiettore non funziona da anni;
Relativamente allo stanziamento per stimolare il turismo, la previsione di spesa passa da 281.001, del 2017, davvero misera, per una città a vocazione turistica come Manfredonia, a euro 91.501,52, cioè pochi spiccioli per sostenere il turismo un anno intero;
La missione 10, relativa al “Trasporto e diritto alla mobilità”, passa dalla spesa di 6.096.216,65 del 2017 a 4.816.358,96, da cui deduco che forse non si potranno finanziare gli invalidi che non hanno macchina ma desiderano ogni tanto andare a fare la spesa o visitare i famigliari col mezzo pubblico, per non parlare degli scuolabus per gli alunni, compresi i diversamente abili;
Ancora più pesante il taglio per i diritti sociali, politiche sociali e famiglia, di ben 3.195.516,92 in meno rispetto al 2017, non mi sembrava vero, l’ho visto e rivisto più volte, pensavo si trattasse di un refuso, ma refuso non è. Il che ci fa dedurre che quest’anno di assistenza alle famiglie se ne farà davvero poca, nonostante l’aumento delle nuclei familiari indigenti, la disoccupazione galoppante, il precariato diffuso, l’abbandono della nostra città e tutte le diverse crescenti difficoltà di vita;
Relativamente alla missione 16, a titolo “Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca”, sono due grandi settori di grande interesse sociale che dovrebbe orientare la Pubblica Amministrazione a dare incentivi, aiuti e sostegno tecnologico a queste attività, per corrispondere alla necessità di specializzazione, trasformazione e commercializzazione dei nostri prodotti; oltre che dare una grande spinta alla produzione specializzata e bio nel nostro territorio; stesso discorso è da fare per la pesca, che ha visto in tutti questi anni ridotte le sue imbarcazione ad un terzo, mentre il costo del pescato è sempre più basso a seguito del fallimento del Mercato ittico ed alla recrudescenza del fenomeno del trust, che uccide la concorrenza ed abbassa i prezzi dei prodotti del mare ai minimi termini, col risultato di scoraggiare i giovani dall’intraprendere il mestiere dei padri. Come si vede grandi sono i problemi di queste due attività, che però potrebbero ampliare e di molto la produzione di posti di lavoro e lo sviluppo economico di Manfredonia, eppure a tutte queste esigenze di qualificazione e sviluppo il Comune risponde prevedendo per tutto l’anno 2018 solo la somma di euro 220.240. Che vergogna!
Io lo so che qualcuno mi potrebbe controbattere che il nostro Comune langue sotto una montagna di debiti e che è bello fare i generosi mentre i soldi non ci sono. Ma io mi permetto sommessamente di dire questo: i soldi non ci sono per la politica poco oculata portata avanti nel passato, giacché si è scialato e consumato più del dovuto, per una costante e dissennata ricerca del consenso dei piccoli e, soprattutto, dei grandi nostri concittadini. Ora, dopo aver fatto carte false, è chiaro che non riuscite più a venirne fuori. Ma se pure adesso promettete di essere cambiati, di voler mettere la testa a posto, chi vi crede più, quale garanzia date voi alla nostra popolazione che la vostra politica possa adesso funzionare. Anche per questa mancanza di fiducia che ha disamorato la città e per come si sono messe le cose, Manfredonia può solo peggiorare.
Qualcuno poi, ottimista fino all’inverosimile, dirà che tutti questi debiti sono stati fatti per sistemare le strade, assicurare riscaldamento alle scuole, curare la città, il verde pubblico, promuovere il lavoro e stimolare le imprese. Non è vero niente ve lo dimostrerò.
Quando in campagna elettorale, rivolto al pubblico, che aveva la pazienza di ascoltarmi, e riferito allo sperpero di denaro che si faceva da parte di alcuni candidati, chiedevo: “Tutti quei manifesti e volantini, le sedi elettorali, i tanti giovani sguinzagliati per tutta la città, le cene, i banchetti, i regali, le promesse, ricchi premi e cotillon chi li paga? Mi rispondevo da solo: ve ne accorgerete dopo la campagna elettorale chi pagherà le cambiali firmate oggi. Non so se è il caso nostro, ma so che a volte si fanno opere dispendiose ed inutili per tacitare gli amici a cui non si può dire di no e verso i quali, quando è il momento di far pagare, si perde anche la forza della coattività, che è forza imprescindibile per costringere tutti, ma davvero tutti, a fare il proprio dovere civile, senza guardare in faccia a nessuno, anche se si trattasse di amici imprenditori, con un debito verso il Comune di centinaia di migliaia di euro. Come vedete a volte, per troppa amicizia, si perde la forza di fare i giusti interventi verso chi ci ha consentito, nel passato, di raggiungere il nostro obiettivo.
Il sistema è ormai questo. Altro che accumulo di debiti per riparare le strade, le scuole, il verde pubblico ed attuare opere per fare bella la città, magari con l’acquisto esagerato di 153.000 mastelli. Il problema è più complesso e, nello stesso tempo, è molto semplice. A volta si fanno debiti per grandi opere inutili, per acquisti esagerati e se si aggiunge che, per troppa amicizia, viene inibita anche la capacità a riscuotere, il gioco è fatto.
Eppure voglio finire il mio intervento con un auspicio che ci veda tutti uniti. Bando alle polemiche e prendiamo da quello che ho detto il senso esemplificativo di ciò che potrebbe essere, senza condannare nessuno, perché qui c’è il corpo di Manfredonia in mezzo a noi che chiede di essere salvata. Perciò io auspico che tutti noi, senza differenza alcuna e senza guardare al passato, facciamo la nostra parte per rimetterla in piedi. Obiettivamente chi ha stretto troppe amicizie, per il bene o per il male, non ha più l’autorità per trattare con coloro che considera, anche per empatia, troppo vicini per chiedere, con voce imponente, di pagare. Occorre recidere e presto il livello del coinvolgimento simpatico e mettere a gestire questo Comune gente nuova, soprattutto libera da legami personali, che in un afflato unitario liberi Manfredonia da legami troppo stretti che rischiano di soffocare veramente la nostra città”.
Manfredonia 3 maggio 2018.
Prof. Italo Magno
Consigliere di MANFREDONIA NUOVA
Egregio consigliere comunale Magno e con lei tutto il resto dell’opposizione presente in aula , riuscite a spiegare il perché del vostro comportamento? Potevate mandare deserta la seduta consiliare ed invece avete fatto da stampella alla maggioranza consentendogli di approvare il bilancio 2018. Qualcuno possono anche capirlo (Nazareno) ma gli altri? Oppure devo pensare ad gettone diventato compenso? Ah, forse volete rifarvi con il conto consuntivo del bilancio 2017? Ora a chi addossare le colpe di questa mala gestione della cosa pubblica? In questo momento la colpa è tutta vostra e non ci sono scusanti neanche con il dilettantismo dimostrato. Adesso sta a lei ed all’opposizione tutta dare chiarimenti dell’accaduto. In attesa di riscontro, anche da chi non replica, saluto
Commissario prefettizio!