Manfredonia, 04 maggio 2018. Inaugurato ieri in via Scaloria un nuovo centro Goldbet: madrina della serata la showgirl Elisabetta Gregoraci, sponsor ufficiale della nota catena di centro scommesse.
Tanti i manfredoniani a darle il benvenuto nonostante le avverse condizioni meteo. Per questo motivo la titolare del centro, Antonia Campanella, non poteva certo lasciarsi sfuggire l’occasione per veicolare un messaggio importante a tutti i presenti: non solo quindi uno spettacolo con danze caraibiche e giocolieri, ma anche un momento di riflessione sui rischi che il gioco comporta.
Una ricerca de L’Espresso dello scorso anno confrontava i dati sulle giocate complessive alle slot del 2016 nei comuni italiani: Manfredonia mostró un risultato decisamente poco virtuoso, con 33,36 milioni di euro giocati e 340 apparecchi presenti in città, 6 per 1000 abitanti (tuttavia, nell’ultimo anno, il numero di apparecchi è diminuito del 35% su tutto il territorio nazionale, secondo una nuova direttiva del governo.)
La legge si adopera da anni in questo senso, ma per Antonia è ancora più importante il ruolo che giocano le agenzie di scommesse: esse sono in grado di tutelare il consumatore, soprattutto quando ci si trova di fronte un caso di individuo affetto da ludopatia: “Io opero secondo sani principi. Se mi accorgo che una persona sta esagerando intervengo cercando di distoglierla dal gioco, offrendogli un caffè, cercando di trovare il modo di parlarci, e dirgli che forse oggi non è il suo giorno fortunato, ma soprattutto non faccio credito a nessuno perché il credito è il mezzo per la rovina: il consumatore non si rende effettivamente conto non avendo un esborso concreto. I minorenni non li faccio giocare, entrate alte non le prendo…”
Ma il ruolo dei centri è messo in discussione dai decreti dello Stato: una legge regionale del 2013 ha imposto il divieto di aprire nuove aperture sotto distanti i 500 metri, mentre i vecchi centri si sarebbero dovuti adeguare dopo cinque anni dal decreto. Per Manfredonia la situazione è ancora più delicata, avendo il Comune aggiunto nei luoghi sensibili anche altre attività come, ad esempio, il compro oro. Quest’anno il termine scade per le vecchie agenzie, ma in questi cinque anni, come denuncia Antonia (in possesso di altre attività nel settore), il decreto non è stato rispettato: “Io da imprenditrice che crea posti di lavoro non mi sento tutelata. Il decreto diceva nessuna apertura sotto distanti i 500 metri, eppure ci sono state. Oggi in tutta la regione Puglia vengono effettuati controlli per chiudere questi centri, dopo quattro anni e mezzo di silenzio.”
Chiudere significa non solo lasciare l’attività in mano all’illegalità, ma anche porre un fino all’economia: “Dietro il gioco scommesse c’è un giro d’economia veramente grosso. Chiudere significa creare disoccupazione e mancato incasso erariale. Per me la ludopatia non si batte facendoci chiudere”.
Quella della dipendenza da gioco è un tema troppo delicato per essere chiarito o espresso in pochi minuti, ma di certo c’è bisogno di uno sforzo più da parte dello Stato in questo senso: in Puglia sono stati accertati 616 casi di soggetti affetti da ludopatia, la malattia la si sconfigge con un intervento mirato, di tipo psicologico e di supporto a tutta i membri della sua famiglia.
La titolare desidera ringraziare tutti coloro che hanno preso parte alla serata e in particolare The Betting Coach per la collaborazione.
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C’e più ludopatia a Manfredonia che a Las Vegas.
Invece di aprirle le sale giochi dovete CHIUDERLE a doppia mandata.
In questo la responsabilità principale è dei vari enti pubblici che traggono risorse per le loro asfittiche finanze.
Uno dei motivi per cui Manfredonia è in forte declino è la rilevante ludopatia di una massiccia percentuale di “povera gente” che pensa di risolvere i propri problemi con l’illusione di una facile vincita.
Se poi ti imbatti in un ludopatico che svolge una qualsiasi attività hai finito di campare perchè – è matematico – pagherai più del dovuto e non avrai la contropartita che ti spetterebbe.
CENTINAIA DI FAMIGLIA SIPONTINE SUL LASTRICO MARITI MAGARI CHE SI VENDONOANCHE LE FEDI NUZIALI DELLE MOGLI MAGARI PER GIOCARE ALLE SLOT… DONNE CHE NON FANNO LA SPESA PER SEDARE GLI IMPULSI FORTISSIMI DELLA LUDOPATIA CHE SPAZIANO DAI GRATTA E VINCI ALLE LOTTERIE DEL LOTTO ISTANTANTEE ETC..SI PREFERISCE L’OMERTA ANCHE PERCHE’ CI SONO INTROITI MOSTRUOSI E CHI GESTISCE IL GIOCO INTROITA MILIARDI DI EURO E PAGA POCHE TASSE…O SBAGLIO?
Quanta ipocrisia nel titolo di questo articolo: “Gioco sì, ludopatia no”.
Non se ne può più di veder nascere come funghi questi -in ogni angolo della città, luoghi in cui la gente rovina sé stessa, le proprie famiglie e le amicizie, poiché sempre alla ricerca di un prestito che non restituirà mai e di una vincita che resterà una chimera!