Manfredonia, 02 maggio 2018. “Cambia la gestione della Oasi Lago Salso ma la nostra situazione resta uguale”. E’ quanto dicono a StatoQuotidiano Luigi Rignanese, Donato Iacoviello, Michele Castriotta, 3 operai dal lontano 2007 della SpA di Manfredonia. In particolare, i 3 dipendenti erano Lsu dal 1996 fino al 2000. In seguito (sempre nel 2000) si sono visti “obbligati a costituire una cooperativa, ai fini di una stabilizzazione, mai arrivata“, e sono dipendenti a tutti gli effetti della società, costituita oggi da un 96% di quote dell’Ente Parco Nazionale del Gargano (dopo la donazione gratuita delle quote dal Comune di Manfredonia), con un restante 4% del Centro Studi Naturalistici Onlus di Foggia.
“Perchè non lavoriamo da 2 anni? Perchè in seguito ad alcuni decreti ingiuntivi di un’associazione e una ditta privata, nei confronti dell’Oasi, sono state bloccate le nostre attività e anche i fondi che la Comunità Europea stanziava per la SpA. Attualmente – dicono i dipendenti – anche i fondi relativi alla PAC (Politica Agricola Comune) sono stati stanziati ma sono fermi, con relative conseguenze per gli operai. Solo le somme della PAC – aggiungono – sarebbero sufficienti, come ogni anno, per retribuire delle giornate e i contributi per una successiva disoccupazione agricola in nostro favore. Queste somme rappresenterebbero un sostegno fondamentale per le nostre famiglie. Dunque, ci chiediamo: come mai ad oggi non abbiamo ricevuto risposte da nessuno, nonostante la nuova gestione della società sia partita da mesi? E nonostante l’Oasi Lago Salso, area di importanza naturalistica europea, è abbandonata nello stato attuale?”.
“Rivolgiamo un appello al Comune di Manfredonia, e alla stessa società: vogliamo una risoluzione immediata alle nostre problematiche, alla mancanza di questi fondi, perchè la nostra attuale situazione economica ha creato delle tensioni e problemi seri anche nelle nostre famiglie”.
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